Il capitolo giustizia rischia di paralizzare il Recovery

Alla giustizia è sospeso mezzo Recovery. Se non si fanno le riforme del processo e non si trova un’intesa sui progetti, l’Europa poterebbe irrigidirsi. Se. E il “se” corrisponde a una marea d’incognite. C’è da prendersi una responsabilità nuova, e pesante, sulla giustizia.

A rendersene conto, non a caso, sono stati per primi gli avvocati italiani, che attraverso la loro massima istituzione, il Consiglio nazionale forense, hanno fatto una cosa semplice: hanno inviato al governo un documento di 111 pagine pieno di proposte per far respirare i tribunali — per esempio con l’affidamento di alcune controversie agli stessi difensori, sul modello collaudato in ambito familiaristico — e per avviare seriamente l’adeguamento delle strutture fisiche e immateriali — con un digitale che non riduca il processo ad automatismo robotico. Servirebbero le migliori energie del Paese, per realizzare una piattaforma simile. Ma il pantano politico allontana l’ipotesi in maniera irreparabile.

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