Huffington Post, 24 febbraio 2021
Lettera di Maurizio Turco e Irene Testa: “Parlate chiaro e di dite ai cittadini la verità, anche amara. Poi parola alle Camere”
È indirizzata al presidente del Consiglio Mario Draghi e al ministro della Giustizia Marta Cartabia la lettera inviata da Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito Radicale, sui temi della giustizia. Al Governo chiedono “non miracoli, ma riforme, sia quelle indispensabili e urgenti, che quelle necessarie e quelle opportune”, perché “sarebbe semplicemente stupido chiedere di risolvere i problemi della Giustizia civile penale e amministrativa in un fazzoletto di giorni o di settimane”.
Di seguito uno stralcio della lettera.
Si può ritenere che la questione dell’amnistia non sia praticabile o “conveniente” ma noi, dal presidente e dal ministro, ci aspettiamo di sapere, e riteniamo che non possano esimersi dal dire la loro, se è necessaria a qualsiasi altra riforma. Sarà poi il Parlamento a decidere. Vale per l’amnistia ma vale anche per altre questioni che non possono aspettare i tempi della GRG, Grande Riforma della Giustizia. La questione della prescrizione alla fofò non può essere lasciata ai tempi della maturazione di una unanimità parlamentare o perlomeno della maggioranza governativa perché è una prescrizione che intacca i fondamentali di una giustizia che risponda ai principi costituzionali e dei trattati internazionali. Se il Presidente e il Ministro di questo sono convinti, lo devono dire e devono agire di conseguenza.
Sulla organizzazione della magistratura, il Presidente e il Ministro devono dire se tutto va bene o se invece non va bene nulla, e se così fosse devono proporre una iniziativa subito, e sarà ancora una volta il Parlamento a decidere. La GRG si occuperà del resto.
Il Presidente e il Ministro hanno l’opportunità e il dovere di parlare chiaro e di dire ai cittadini la verità, per quanto questa possa essere amara.
Sullo sfascio giudiziario, civile, economico e sociale, e quand’è il caso: disumano, causato dalle politiche antimafia non si può attendere la GRG.
Il Presidente e il Ministro hanno un grande compito, che oltre a essere una grande opportunità per tutti noi è comunque un loro obbligo al quale i loro predecessori si sono sottratti: ripristinare la separazione e il bilanciamento dei poteri, e indicare quali sono le misure per compiere questa transizione. Non possono obbligare il Parlamento ad assumerle, ma non possono nemmeno accettare che il Parlamento si sottragga ai propri obblighi costituzionali.
Constatiamo che la Costituzione non è ancora del tutto applicata e che non sempre sia stata applicata secondo le volontà espresse dai Costituenti. Così come constatiamo che le riforme costituzionali, sia quelle tentate che quelle riuscite, non andavano a rafforzare ma ad indebolire lo spirito e la lettera della Costituzione.
Insieme a Marco Pannella siamo convinti che la lotta del momento, per un futuro migliore di quello che si annuncia, sia la transizione verso lo Stato di Diritto democratico federalista laico e del diritto alla conoscenza. Lasciare il Partito Radicale da solo a combattere questa battaglia purtroppo è un prezzo che non pagherà il Partito ma le istituzioni democratiche e quindi i cittadini.