Il Partito Radicale alla Marcia per la giustizia in Catalogna il 16 marzo a Madrid

Il 16 marzo 2019, una delegazione del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, guidata dal suo rappresentante alle Nazioni Unite, Laura Harth, parteciperà alla marcia a Madrid indetta dall’Assemblea Nazionale Catalana, il cui presidente Jordi Sanchez si trova in detenzione preventiva da oltre un anno, e numerose organizzazioni della società civile.

Il PRNTT partecipa in quanto convinto che la riduzione attuale della questione catalana alla persecuzione di dirigenti politici per reati che potrebbero comportare pene simili a quelle comminate a chi, nei Paesi Baschi, si è macchiato di reati di sangue; mentre l’utilizzo della carcerazione preventiva va ben aldilà delle necessità di prevenzione e non è accettabile in uno Stato membro dell’Unione europea fondato sui principi dello stato di diritto.

Nel 1977, Marco Pannella condusse uno sciopero della fame a Madrid, portando all’interlocuzione con i dirigenti post-franchisti, ottenendo una legge per il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.

Quarant’anni dopo gli imponenti dirigenti democratici spagnoli lasciano che ad interloquire con i dirigenti democratici catalani sia la repressione giudiziaria e di polizia.

Ma quanto accade in Spagna altro non è che uno scontato, atteso fallimento dell’Unione inter-nazional-governativa europea che non interviene per motivi inconfessabili e vergognosi. Un’Unione europea inadeguata quanto è inadeguato lo Stato nazionale spagnolo incapace di cercare risposte a questioni di pura natura politica e che – come dimostrano i conflitti congelati in Kosovo e Cipro – si propagheranno sempre di più fin quando non siano adottate, a cominciare dallo spazio europeo, delle misure per la promozione, la difesa e la tutela effettiva e universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Il PRNTT, per queste ragioni, in continuità con le sue lotte anti-totalitarie del secolo scorso, continua a perseguire la soluzione degli Stati Uniti d’Europa come unica soluzione adeguata ad affrontare i problemi del nostro tempo, problemi che travalicano gli Stati nazionali, per prevenire il ripetersi di stragi di esseri umani e organizzare la transizione, a cominciare dai paesi europei, verso lo Stato di Diritto democratico, federalista e laico, ed invita i dirigenti e la popolazione catalana a fare di questa lotta un loro punto di forza.

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