La mozione

La mozione adottata dal 41° Congresso, Roma 5/7 luglio 2019

Il 41° Congresso del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, riunito a Roma dal 5 al 7 luglio 2019, ringrazia i 3.211 iscritti del 2017 e i 3.308 iscritti del 2018 che con la loro iscrizione hanno assicurato il raggiungimento degli obiettivi fissati della Mozione approvata nel 40° Congresso straordinario di Rebibbia 2016.   Udita la relazione del legale rappresentante del Partito Radicale, Maurizio Turco, la approva. Udite le relazioni di approfondimento dell’Ambasciatore Giulio Maria Terzi di Sant’Agata, del Professor Fabio Pistella, del Professor Mario Baldassarri, della Professoressa Carla Rossi, le accoglie. Saluta le relazioni dei compagni cambogiani, venezuelani, tibetani, inglesi, catalani, kosovari, di San Marino, che ci richiamano in particolar modo all’importanza e alla centralità della lotta lanciata da Marco Pannella per la riaffermazione dei principi dello Stato di Diritto democratico, federalista e laico, contro ogni ragion di stato che cerca di sovrapporsi alla piena affermazione dei diritti fondamentali e universali di ogni singolo individuo;   Ricorda la scelta transnazionale del Partito Radicale compiuta trent’anni fa, in significativa coincidenza con la caduta del Muro di Berlino.   Il Congresso del Partito Radicale Nonviolento Transpartito Transnazionale, ribadisce che il sistema dei diritti umani fondamentali, attualmente sotto attacco sia a livello nazionale che a livello internazionale, anche da parte di paesi con riconosciuta tradizione democratica, costituisce una piattaforma non negoziabile in quanto tesa a garantire ad ogni persona, di qualsiasi nazionalità, sesso, religione, il minimo di diritti volti a riconoscere la stessa dignità umana. Dignità umana che oggi, secondo l’ultimo rapporto sulla povertà della Banca Mondiale del 2018 non è garantita a 736 milioni di persone nel mondo che vivono in condizioni di povertà estrema, cioè con meno di 1,90 dollari al giorno. Centinaia di milioni di persone, concentrate in India e Bangladesh e nell’Africa Subsahariana, sterminate dalla fame e dalla sete, dai cambiamenti climatici e da politiche predatorie, e che per sfuggire alle condizioni inumane dei propri territori danno vita agli imponenti ed inarrestabili fenomeni migratori verso i cosiddetti paesi sviluppati; A fronte di questi dati sulla povertà estrema, la Banca Mondiale, nel medesimo rapporto sulla povertà del 2018 ha rilevato come un quarto della popolazione mondiale vive con meno di 3,20 dollari al giorno e come il 46% della popolazione mondiale vive con meno di 5,50 dollari al giorno, coinvolgendo pertanto Paesi a reddito medio basso e paesi ritenuti a reddito medio alto. Questa fotografia, che coinvolge paesi sviluppati compresa l’Italia, spiega il perché i populismi, i nazionalismi, i protezionismi – che tentano di rimettere in discussione il sistema dei diritti umani fondamentali – trovino terreno fertile nelle fasce economicamente più fragili delle popolazioni di Paesi considerati sviluppati, secondo lo schema tipico dell’innesto della “guerra tra poveri” che elettoralmente si rivela profittevole. Agire su questo fronte, con campagne finalizzate a concludere imponenti accordi di cooperazione tra Europa e Africa, significa anche agire direttamente sulle politiche migratorie e sulla stessa sicurezza a livello nazionale, come già aveva preconizzato Marco Pannella con la campagna contro lo sterminio per fame nel mondo del 1979; Anche per queste ragioni il Congresso ribadisce la scelta federalista e per gli Stati Uniti d’Europa, unica alternativa all’attuale assetto istituzionale dell’Unione Europea intergovernativa che ha alimentato ed alimenta i nazionalismi, i populismi e i protezionismi; Inoltre, ribadisce la necessità che il diritto alla conoscenza entri a pieno titolo nel sistema dei diritti umani fondamentali, essendo, il diritto alla conoscenza, fondamentale per consentire alle persone di potersi liberamente autodeterminare, con ciò costituendo il naturale antidoto ai populismi che, uniti ai nazionalismi e ai protezionismi, mettono in pericolo, come la storia insegna, la stessa pace mondiale. Ringrazia le oltre 177.000 persone, le istituzioni pubbliche e private, e i gruppi parlamentari che si sono mobilitati per scongiurare la chiusura di Radio Radicale, unico e vero servizio pubblico di informazione in Italia come riconosciuto da un’esemplare segnalazione al Governo dall’Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni, evidenziando la necessità della prosecuzione della lotta per la salvezza di Radio Radicale; Ribadisce l’attualità dell’analisi Radicale sul “Caso Italia”, e considera di estrema necessità e urgenza, non solo per l’Italia, i progetti di riforma per ripristinare principi e regole dello Stato di Diritto in settori cruciali per la vita democratica, come quelli dell’informazione e dei sistemi elettorali, della amministrazione della giustizia e del carcere, e della lotta alla criminalità. 

DELIBERA DI IMPEGNARE GLI ORGANI DIRIGENTI DEL PARTITO RADICALE A

1. Rilanciare il Manifesto-Appello dei Premi Nobel contro lo sterminio per fame nel mondo e promuovere e coordinare un’azione capace di coinvolgere, quali interlocutori, soggetti istituzionali, politici, sociali, religiosi, in una lotta per lo sviluppo impedito dalle speculazioni finanziarie nel mercato dei beni alimentari, dalla concentrazione delle imprese nel settore agro-alimentare, dall’accaparramento delle terre. 2. Rafforzare la campagna per il riconoscimento del diritto umano e civile alla conoscenza da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, conditio sine qua non per l’affermazione dello Stato di diritto democratico federalista laico, con la promozione di tutte le iniziative necessarie a tutti i livelli a partire dall’adozione di risoluzioni da parte del Parlamento europeo e dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa. 3. Proseguire, chiamando a raccolta tutte le forze autenticamente federaliste, la lotta per gli Stati Uniti d’Europa, unica alternativa sia all’assetto intergovernativo dell’Unione europea che ai nazionalismi politici ed ai protezionismi economici. 4. Elaborare un documento di analisi e proposte di riforma per ripristinare valori e regole da Stato di Diritto in Italia, in settori cruciali per la vita democratica, come quelli dell’informazione e dei sistemi elettorali, della amministrazione della giustizia e del carcere, e della lotta alla criminalità, che verrà sottoposta alla discussione del Congresso degli iscritti italiani del Partito Radicale. 5. La quota di iscrizione è stabilità in euro 200 per l’Italia e proporzionalmente sulla base del PIL in tutti gli altri paesi.