Maurizio Turco : Impedire la militarizzazione del carcere per difendere lo Stato di diritto
Dichiarazione di Maurizio Turco Segretario del Partito Radicale
Il pensiero di Nicosia, le sue affermazioni aberranti sui magistrati Falcone e Borsellino sono quanto di più distante dalle nostre idee e dalle nostre lotte.
Noi rivendichiamo di essere i lobbisti del garantismo, dello Stato di diritto, della Costituzione e della Corte costituzionale e i nostri avversari sono i lobbisti del giustizialismo che in nome della loro ideologia oggi attaccano i giudici della Corte costituzionale.
Ma non vorremmo che quello che nel caso Nicosia deve essere ancora accertato da un giudice, divenga materia per procedere sulla strada della militarizzazione del carcere, conseguenza della politica anticostituzionale del “gettare le chiavi”.
Dalle dichiarazioni del Presidente Grasso, con il rispetto che abbiamo per il magistrato, si ha come l’impressione che il Grasso parlamentare – che è dell’idea di evitare l’ingresso dei collaboratori – una visita ispettiva in un carcere non l’abbia mai effettuata.
Di certo chi ha visitato detenuti ristretti in regime di 41bis sa benissimo che appartarsi con un detenuto è impossibile per chiunque, tranne magistrati e servizi segreti. Il solo pensare che ciò sia potuto accadere denota semplicemente una mancanza di conoscenza.
D’altronde l’unico modo per provare che ci sia uno scambio di messaggi tra visitatore e detenuto è che questo sia avvenuto in presenza di un agente di polizia penitenziaria, ma in quel caso l’agente interviene prontamente e blocca la discussione. Sostenere che Nicosia abbia potuto scambiare messaggi con un detenuto in 41bis apre scenari così inquietanti da essere al limite della fantascienza.