REFERENDUM La protervia autoritaria con la quale si nasconde la mobilitazione del Partito Radicale e dei parlamentari non ha precedenti. il Presidente Mattarella intervenga subito.

TAGLIO DEI PARLAMENTARI – PARTITO RADICALE : LA PROTERVIA AUTORITARIA CON LA QUALE SI NASCONDE LA MOBILITAZIONE DEL PARTITO RADICALE E DEI PARLAMENTARI NON HA PRECEDENTI. IL PRESIDENTE MATTARELLA INTERVENGA SUBITO.

Non ha più limiti la protervia (fascista? comunista? autoritaria!) con la quale si nasconde ai cittadini italiani che presto saranno meno rappresentati e che i partiti avranno ancor più il controllo dei “loro” rappresentanti. E che questo attentato ai diritti di rappresentanza dei cittadini viene perpetrato a loro nome.

Il silenzio  con il quale si è censurata la manifestazione “la notte della democrazia” alla quale hanno partecipato 14 parlamentari e altri 26 hanno aderito è il sigillo (definitivo?) alla repubblica fondata sulla Costituzione.

Infatti, sia il tentativo di convocare il referendum attraverso la raccolta di 500.000 firme di cittadini attraverso il deposito in tutti i comuni italiani dei relativi moduli di raccolta; che la raccolta di almeno 1/5 di deputati e/o senatori, o di 5 regioni sono attività previste dall’art.138 della Costituzione nell’ambito della procedura di revisione della costituzione.

L’unico elemento giunto ai cittadini è che con il taglio si risparmia: possiamo fargli sapere che il risparmio consiste in una tazzina di caffè per cittadino all’anno?

No. Televisioni, Radio e giornali sono tutti proni nell’ennesima convocazione di una manifestazione delle sardine. Possiamo dire che la persona che i media hanno elevato a leader delle sardine nell’ultimo mese è stato presente molto più che Pannella in oltre mezzo secolo di vita politica? E che Calenda è sulla stessa strada.

E possiamo dire che il decano della partitocrazia, Pierferdinando Casini, impegnato a fa desistere i senatori dal richiedere il referendum, lo fa sulla base di un ragionamento offensivo, non certamente per lui che lo propone, ma per chi lo riceve, ragionamento secondo il la quale se si tenesse il referendum si andrebbe ad elezioni anticipate?

No, non possiamo dirlo, non si può dire.

Noi che siamo molto rispettosi del Presidente della Repubblica, e che continuiamo a rivolgerci a Lui nonostante dalla Presidenza non riceviamo nemmeno una ricevuta di ritorno, crediamo che in questa situazione abbiamo l’obbligo di “tirarlo per la giacchetta”. Di chiedergli di intervenire, di farlo subito e di farlo energicamente, nelle forme che riterrà più opportune.

Quello che sta accadendo è di una gravità inaudita. Evidentemente solo per chi crede nello Stato di diritto democratico federalista laico, nel nuovo diritto umano alla conoscenza, nei diritti umani civili, politici, sociali.

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