Attivare anche in Italia il protocollo svizzero, ovvero la terapia con somministrazione controllata di eroina, a sostegno dei tossicodipendenti eroinomani non rispondenti alle terapie standard.

Attivare anche in Italia il protocollo svizzero, ovvero la terapia con somministrazione controllata di eroina, a sostegno dei tossicodipendenti eroinomani non rispondenti alle terapie standard: questa è la proposta del Partito Radicale, ampiamente suffragata da dati e studi scientifici, per combattere il recente nuovo grave uso di eroina (24% di decessi dal 2016 al 2019).
Un ampio documento basato su evidenze scientifiche verrà illustrato mercoledì 18 dicembre alle 17 in Via di Torre Argentina 76, sede del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito; una brevissima sintesi è in calce.
Introduzione a cura del Segretario del Partito, Maurizio Turco.
Illustrazione a cura di Carla Rossi, già ordinario di Statistica Medica.
Interverranno studiosi ed operatori sociosanitari, fra cui: Massimo Barra, medico, della fondazione Villa Maraini e già presidente della Croce Rossa Italiana; Claudio Cippitelli, sociologo, della cooperativa sociale Parsec.
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Sintesi del documento Attivare anche in Italia la terapia di somministrazione controllata di eroina per la cura dei tossicodipendenti (da eroina) non rispondenti alle terapie standard.
Da alcuni anni l’uso di eroina e oppiacei è in grande crescita in quasi tutti i paesi occidentali, con la conseguenza di grande aumento di decessi e di altre gravi conseguenze sanitarie, finanziarie e criminali anche sui non consumatori. La Svizzera è l’unico paese che non presenta questo fenomeno ed è anche l’unico ad aver introdotto già dagli anni Novanta una misura efficace: il “trattamento assistito da eroina” (denominato internazionalmente “HAT”, Heroin Assisted Treatment).
Anche l’Italia, ancora su livelli più bassi di quelli spaventosi degli Stati Uniti, ha comunque già visto una crescita di mortalità di tossicodipendenti dopo la legge Fini-Giovanardi (2006); ma, soprattutto, una nuova ripresa dal 2010, che appare di particolare gravità dato che coinvolge largamente i giovani.
Il trattamento assistito da eroina (HAT) praticato in Svizzera consiste nella somministrazione controllata di eroina, sotto rigoroso controllo medico, con un protocollo che comprende anche assistenza psicologica e sociale, ai tossicodipendenti refrattari ai trattamenti standard. Esso è stato attentamente valutato e riconosciuto efficace dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e di recente introdotto in vari paesi in ambiti più o meno ampi.
Il documento che si presenta convalida le considerazioni precedenti con abbondanza di dati di fonte nazionale e internazionale, di sviluppi scientifici rigorosi, di informazioni sull’esperienza svizzera. Con riferimento al nostro paese, si valutano in modo quantitativo sia i decessi, sia altri indicatori di consumo e di inefficacia delle politiche e dell’attività di repressione.
La richiesta è l’attivazione anche in Italia della terapia con somministrazione controllata di eroina (HAT) per quei soggetti che non rispondono alle terapie standard già disponibili; ciò per effettuare la terapia più efficace per malati specifici e alleviarne le pene e ridurne i reati, soprattutto di spaccio, che favoriscono l’aumento dell’incidenza di uso tra i giovani, evitando anche ulteriori guadagni per le Organizzazioni criminali e carichi e costi sulle strutture giudiziarie e sulla popolazione generale.

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