Dichiarazione del Comitato del Partito Radicale “c’è chi dice no” al referendum confermativo della riduzione del numero dei parlamentari e del comitato e del Comitato Promotore Referendum:
Roma, 30 gennaio 2020. “Lo avevamo detto all’indomani delle elezioni regionali in Emilia Romagna ed in Calabria: la scelta del Governo di anticipare la data di tenuta prevista del referendum confermativo della riforma costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari ha come oggettiva conseguenza quella di restringere la possibilità di informare completamente e correttamente gli italiani su questa importante riforma, cosa finora non avvenuta neppure sul servizio pubblico. Anzi, i cittadini da anni sono inondati di propaganda a favore della riduzione.
Solo un tempestivo ed efficace intervento ad horas dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e della Commissione di Vigilanza Rai possono assicurare il rispetto del perentorio termine di legge per adottare i rispettivi regolamenti della campagna elettorale radiotelevisiva, cioè cinque giorni da oggi, giorno di pubblicazione sulla GU del decreto di indizione del referendum, e quindi giorno di inizio della campagna referendaria ai sensi della legge sulla par condicio.
Ribadiamo comunque l’urgenza di avere da subito, anche in prima serata, sulle reti generaliste del servizio pubblico approfondimenti sulla riforma e di confronto tra i soggetti favorevoli e quelli contrari alla riforma in condizioni di parità.”
Stanno cercando di perdere tempo per evitare di discutere pubblicamente in tv di referendum. Prima hanno perso tempo con la scusa di esaminare il regolamento, che è sempre lo stesso. Poi perderanno tempo con la,scusa che il regolamento deve passare dalla Commissione vigilanza parlamentare all’Agcom. Poi l’Agcom si prenderà il tempo che crede e intanto il 29 marzo si avvicina