No all’unità nazionale se fatta sulla pelle di agenti penitenziari e detenuti. Si allarga l’iniziativa nonviolenta per la transizione del sistema penitenziario verso la legalità.

Per favorire un clima di unità nazionale, il Governo, dal Presidente del Consiglio all’ex Ministro della Giustizia Orlando, escludono che vi possa essere una qualsiasi azione per uscire dalla violazione di leggi e trattati internazionali da parte dello Stato nei confronti di agenti di polizia penitenziaria, detenuti e tutto il personale che lavora nelle carceri.
Questo mentre ieri, nel silenzio mediatico, il segretario del Sindacato di Polizia Penitenziaria, Aldo Di Giacomo, rendeva noto che in tutta Italia sono una trentina gli agenti penitenziari e oltre una decina i detenuti positivi al coronavirus.
Intanto, sarebbe utile conoscere le cifre ufficiali dell’epidemia all’interno delle carceri, infettati e morti; e per quanto riguarda i detenuti i morti dal 1° gennaio ad oggi in regime di detenzione e a un mese dalla fine della detenzione, visto che non sono pochi i casi di detenuti liberati in prossimità della morte.
Per l’affermazione del diritto e della legge è in corso uno sciopero della fame di undici militanti del Partito Radicale in sostegno all’iniziativa nonviolenta di Maurizio Bolognetti, consigliere generale del Partito Radicale, che ha ripreso dalle ore 23.59 del 22 marzo lo sciopero della fame sospeso pochi giorni fa.
Il Satyagraha (insistenza per la verità) radicale prosegue e prosegue anche attraverso lo sciopero della fame, che è fame di democrazia e diritti umani; fame di giustizia.
Prosegue anche per chiedere che venga ripristinata l’agibilità democratica delle camere.
Occorre stare attenti affinché l’emergenza sanitaria non venga affiancata da un aggravamento della già perdurante emergenza democratica. Esploda nel Paese il dibattito su temi che hanno, come è evidente in queste ore, un riflesso sulla vita di tutti e di ciascuno. Mai come in questo momento appare in tutta la sua accecante verità il monito di Marco Pannella: “La strage di diritti, diritto, diritti umani ha sempre per corollario, nella storia, la strage di popoli”.
La vicenda Covid-19, aggiungiamo, ci dimostra quanto sia importante onorare il diritto umano alla conoscenza.

Hanno aderito all’iniziativa nonviolenta
Lidia Falco, 3 giorni, dalla sera 23 marzo
Donatella Corleo, 4 giorni, dalla mezzanotte del 24 marzo
Mario Barbaro, 1 giorno, dalla mezzanotte del 23 marzo
Francesca Terragni, 1 giorno, dalla mezzanotte del 24 marzo
Davide Mosso, 1 giorno, dalla mezanotte del 26 marzo
Marco Constantini, 3 giorni, dal 27 al 29 marzo
Loredana Carrer, 2 giorni, dalla mezzanotte del 24 marzo
Marianna Ferrara, 1 giorno, dalla mezzanotte del 24 marzo
Paola Di Folco, 1 giorno, dalla mezzanotte del 24 marzo
Ivo Santageletta, lettera inviata agli 8 presidenti dei gruppi della Camera dei Deputati
Ilari Valbonesi, 2 giorni, dalla mezzanotte del 24 marzo
Teresa Anzilotti, 7 giorni, dalla mezzanotte del 24 marzo

1 Comment

  • Roberto Sbrana 29 Marzo 2020

    Se parte l’epidemia dentro i nostri penitenziari saremo tutti rovinati.
    È necessario ed urgente che il Governo e la Protezione Civile si occupino con serietà della situazione interna.
    In caso negativo, diventerà ingestibile.

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