INFORMAZIONE – Da AGCOM risposta tardiva ma incoraggiante a nostra denuncia contro RAI su referendum riduzione parlamentari

Dichiarazione di Marco Beltrandi, consigliere generale del Partito Radicale, già membro della Commissione di Vigilanza RAI:

Roma, 26 marzo 2020. “Pochi giorni prima che il referendum confermativo della riforma del numero dei parlamentari fosse rinviato, il Partito Radicale aveva presentato ad AGCOM una denuncia contro Rai (e altre nei confronti delle emittenti televisive private nazionali) per la pochezza complessiva degli spazi previsti come riservati alla campagna referendaria radiotelevisiva, destinata come sappiamo ad essere interrotta a seguito di revoca della consultazione a data da destinarsi causa pandemia di COVID -19. L’Autorità, sempre su sollecitazione del Partito, aveva ancora pochi giorni prima sancito la assoluta inadeguatezza dell’informazione referendaria a poche settimane dal voto, ed ordinato alle emittenti una significativa ed immediata inversione di tendenza. A questo la Rai aveva risposto con un inadeguato piano di tribune politiche per giunta mal collocate, mentre tutta l’informazione, comprensibilmente, era già assorbita dal coronavirus.
In regime di par condicio l’AGCOM risponde ad horas, ma qualche ritardo vi era stato da parte della Rai nella trasmissione all’Autorità della memoria difensiva. Ieri è stata notificata al Partito Radicale la risposta della Autorità: ha disatteso la richiesta formale della Rai di archiviazione dell’esposto e ha deciso di “non procedere oltre” in merito alla denuncia del Partito, anche per l’impossibilità di prevedere eventuali riequilibri, essendo stata rinviata a data da destinarsi la consultazione referendaria.
Una decisione per un verso tardiva, per altro verso in certi aspetti inevitabile, stante la data in cui è stata presa, ma comunque assai incoraggiante per le ragioni esposte dal Partito. Il Partito Radicale e l’Associazione Politica Nazionale Marco Pannella, e il Comitato per il No da loro costituito, continuano la campagna e la battaglia per una informazione completa, corretta, obiettiva e plurale, incoraggiati a anche da questa decisione dell’Autorità.”

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