Dichiarazione di Maurizio Turco e Irene Testa, Segretario e Tesoriere del Partito Radicale:
Come dice il Ministro Bonafede in “in momenti straordinari, servono provvedimenti straordinari”.
E il momento straordinario non è dettato da un problema di sicurezza ma da due emergenze quella sanitaria e quella burocratica.
E che si inventa il ministro? Che i provvedimenti siano passati obbligatoriamente al vaglio della direzione nazionale e delle direzioni distrettuali antimafia e antiterrorismo. Per un “parere”, dice il decreto. Vedremo quanti saranno i magistrati che disattenderanno un parere contrario alla detenzione domiciliare di un detenuto.
E di che provvedimenti si tratta? Dei provvedimenti dei magistrati di sorveglianza che pongono in detenzione domiciliare i detenuti perché in carcere non possono avere le cure di cui hanno bisogno o perché il carcere li espone al contagio del virus.
Siccome la direzione nazionale e le direzioni distrettuali antimafia e antiterrorismo non sono un distaccamento dell’Istituto superiore di Sanità, è evidente che la loro valutazione non ha nulla a che fare con l’oggetto della richiesta del detenuto né con il merito della valutazione del magistrato di sorveglianza.
Il fatto che si reiteri la retroattività, nonostante la Corte Costituzionale abbia censurato la legge “spazzacorrotti” proprio su questo principio, non può più far pensare ad un incidente di percorso, ma a un modo di legiferare anticostituzionale.
Il Presidente della Repubblica ha l’ultima parola per prevenire il giudizio della Corte costituzionale.