Dichiarazione di Maurizio Turco e Irene Testa, segretario e tesoriere del Partito Radicale:
I 5 parlamentari che hanno richiesto il sostegno per la loro attività professionale hanno fatto un errore, ma non hanno commesso un reato. Hanno avuto un comportamento poco consono al loro status; volendo, hanno fatto una figura che potevano evitarsi. A questi 5 ci si è subito premurati di allargare il campo dell’indignazione di massa ad altri 2000 decisori politici di ogni ordine e grado istituzionale.
La gente, quella (tras)formata dalla RAI, una indignazione del genere la sente propria, mentre avrebbe difficoltà a comprendere lo scandalo della “direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza” dell’INPS.
E’ così che chi avrebbe il dovere di parlare tace.
Siccome non siamo di fronte ad una frode o un reato, quale attività svolge questo ufficio per rendere pubbliche o di trasmettere a chi le ha rese pubbliche, informazioni che nulla hanno a che fare con il mandato dell’ufficio?
Questo è un fatto di una gravità inaudita che solo una classe dirigente come la nostra poteva nascondere con un indecente silenzio, e lanciarsi lancia in resta contro i 5 parlamentari, peraltro scelti da loro, non certo dagli elettori.
Trovo anch’io ingiusta questa operazione contro capri espiatori del malessere collettivo verso la politica. Quei 5 mi sembrano ingiustamente perseguitati anche se potevano risparmiarsi comportamenti che a questo punto di denigrazione violenta non possono che attenere alla loro sfera personale e poi così il grave rischio umano è di rovinare irreparabilmente vite. Sono temi etici che i 5 dovranno elaborare personalmente, non esposti a un pubblico ludibrio come vittime predestinate. Brutta cosa questa fossa comune di un malessere irrispettoso di un minimo di compassione, oltre ai temi formali e legali di privacy