Rai Storia chiude e si continuano a trasmettere programmi che fanno vero servizio pubblico, come Speciale TG1, TG2 Storia e TG3 Mondo, nelle fasce orarie con minimo ascolto. La questione è semplice: sono utili alla RAI per rispettare il contratto di servizio con annesso canone pubblico.
È necessario passare dal valutare gli spazi televisivi non solo in base alla durata della trasmissione ma in base agli ascolti.
Siamo certi che il Dott. Lasorella, neo Presidente dell’ AgCOM, comprenda la portata di questa nostra proposta e saprà come affrontarla.
La cultura non è un reato è un diritto
Salviamo Rai Storia
Gira una petizione sull’argomento (sono eventi che lasciano il tempo che trovano ma diffondono la notizia) appoggiatela.
E vero che programmi spesso realizzati senza il controllo della censura politica preventiva tendono a essere messi laddove nessuno sa di poterli trovare. Rai Storia era ed è ancora assai positiva ma anche Rai Scuola ha momenti di analisi corrette e chiare . Io faccio i mio voi tutti fate il possibile perchè il vostro rappresentatao a tutti i livelli dal quatriere al comune alla regione alla Camera e al Senato sappia che si sta compiendo un atto di reazione e di distruzione di opportunità positive.
La cultura non è mai stata una priorità…nello specifico la cultura storica meno che meno, sapere da quali radici storiche giungono i fatti di oggi è disfunzionale x una realtà politica sordida…panem et circenses non funzionerebbe più…
rai storia era un dei pochi programmi non stupidi della tv. va migliorato rafforzato non certo chiuso
L’ipocrisia con cui ci si accinge a mettere nell’angolo RAI Storia merita una forte reazione, anche perché se l’ operazione subdolamente ventilata andrà in porto, sarà necessario lottare per chiedere che venga tagliato il contributo statale finora garantito alla RAI per questo programma autenticamente culturale.