Al 30 novembre i contagiati tra detenuti ed operatori sono 1.909 ma, come afferma il Senatore Mirabelli, al momento non sembra prospettarsi la “liberazione anticipata”: al Senato il decreto Ristori ha tempi lunghi di conversione. Non ci sarà “liberazione anticipata speciale”, che non è né un indulto, né tantomeno un’amnistia, ma solo uno sconto di 30 giorni in più, rispetto ai 45 attuali ogni sei mesi, per quei detenuti che non solo si comportano bene, ma seguono un percorso di riabilitazione per reinserirsi al meglio nella società. Si batte per ottenerla la Radicale Rita Bernardini, giunta al ventiduesimo giorno di sciopero della fame. I numeri forniti al 30 novembre dal Garante nazionale dei detenuti Mauro Palma, che settimanalmente aggiorna il bollettino del Covid sono: i detenuti presenti nelle 192 prigioni italiane sono 53.830. I detenuti che risultano contagiati sono 897. E coinvolgono 83 penitenziari, rispetto al totale dei 192. Il Garante fornisce anche la distinzione rispetto al virus: 806 detenuti risultano asintomatici e si trovano all’interno degli istituti di pena; 20 sono ugualmente asintomatici, ma non sono mai entrati in carcere perché trovati positivi già all’ingresso; altri 2, sempre in entrata, sono risultati sintomatici. Infine 31 detenuti sono già stati ospedalizzati. Più alto il numero dei contagiati tra chi lavora in carcere, ben 1.012 tra agenti di polizia penitenziaria e operatori.
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