Un’operazione internazionale coordinata congiuntamente dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) e l’Organizzazione di polizia internazionale INTERPOL ha interrotto le reti di trafficanti che riforniscono gruppi terroristici in tutta l’Africa occidentale e nel Sahel. L’operazione KAFO II ha preso di mira i punti caldi del contrabbando in Burkina Faso, Costa d’Avorio, Mali e Niger per un periodo di sette giorni, provocando l’arresto di una serie di sospetti terroristi e il sequestro di armi da fuoco, munizioni ed esplosivi illeciti.
Più di 260 agenti di polizia, dogane e altri servizi nazionali nei quattro Paesi, hanno partecipato all’operazione, che si è svolta dal 30 novembre al 6 dicembre e si è concentrata su aeroporti, porti marittimi e confini terrestri. Hanno controllato più di 12.000 persone, veicoli, container e merci ed hanno effettuato perquisizioni fisiche, anche per determinare se i sospettati usassero documenti di viaggio rubati o fossero noti alla polizia in uno dei 194 Paesi membri dell’INTERPOL. Oltre ad arrestare diversi sospetti terroristi, gli ufficiali hanno intercettato 50 armi da fuoco, più di 6.000 colpi di munizioni e oltre 40.000 candelotti di dinamite e 28 corde di detonatori. Hanno anche raccolto quasi 1.500 chili di cannabis e la droga stimolante a base vegetale khat; circa 60.000 litri di carburante di contrabbando e più di 2.000 scatole di farmaci di contrabbando. Il sequestro di grandi quantità di benzina di contrabbando in Niger e Mali ha rappresentato una nuova tendenza poiché si ritiene che il carburante provenisse dalla Nigeria e fosse trafficato sia per finanziare che per rifornire il gruppo terroristico Al-Qaeda e le sue affiliate. L’UNODC ha affermato che le indagini sono ora in corso per tentare di costruire un forte caso per l’azione penale.
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