Procedura di azione urgente: traguardo significativo per il Comitato delle Nazioni Unite per le sparizioni forzate (CED)

Dopo aver registrato la millesima richiesta urgente ai governi di agire per individuare le vittime, la procedura di azione urgente consente alle famiglie, ai parenti e ai rappresentanti delle persone scomparse di presentare una richiesta al CED dopo aver segnalato la scomparsa alle autorità nazionali competenti. Quasi la metà delle richieste, ovvero il 49%, riguarda le sparizioni in Iraq, mentre il 42% sono casi in Messico.

Il CED, composto da 10 esperti internazionali indipendenti di diritti umani e nominati dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, che non sono né membri del personale dell’Organizzazione, né ricevono uno stipendio, monitora l’adesione dei Paesi alla Convenzione Internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate che quasi 100 nazioni hanno firmato, mentre 63 sono Stati parte. La procedura per le azioni urgenti consente al Comitato di impegnarsi rapidamente con i paesi fornendo raccomandazioni sulle misure per la ricerca di persone scomparse e per indagare sulle circostanze circostanti. Il processo richiede solo dalle 24 alle 48 ore, ed è “un meccanismo rapido e reattivo” poiché il tempo è essenziale quando qualcuno scompare. Il CED può anche chiedere agli Stati di adottare misure provvisorie per proteggere i denuncianti, le famiglie e i testimoni che potrebbero subire rappresaglie per il loro coinvolgimento nella ricerca degli scomparsi. Finora, 90 persone in 11 paesi sono state localizzate attraverso la procedura di azione urgente. Queste nazioni sono Iraq, Messico, Marocco, Argentina, Togo, Sri Lanka, Kazakistan, Mauritania, Bolivia, Cuba e Cambogia.

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