L’esecuzione di un uomo iraniano per un presunto crimine commesso quando aveva 16 anni è stata condannata dall’Ufficio per i diritti umani dell’ONU (OHCHR) che ha espresso preoccupazione per le violazioni del suo diritto a un processo equo.
Il portavoce dell’OHCHR Ravina Shamdasani ha sottolineato che l’esecuzione di Mohammad Hassan Rezaiee è stata la quarta confermata quest’anno per un minore autore di reato e ha esortato l’Iran a porre fine a questa “terribile pratica”. Nonostante il fatto che l’esecuzione di minori autori di reati sia categoricamente proibita dal diritto internazionale, l’esecuzione di Mohammad Hassan Rezaiee ha avuto luogo in Iran nelle prime ore del mattino. Negli ultimi giorni sono state eseguite diverse altre sentenze capitali in Iran: tra il 19 e il 26 dicembre, almeno otto persone sono state giustiziate in diverse prigioni del Paese. E notizie non confermate suggeriscono che almeno altre otto persone sono a rischio di esecuzione imminente. Nonostante le ripetute richieste dell’Onu di porre fine alle esecuzioni di minori autori di reati, l’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani è a conoscenza del fatto che almeno 80 persone rimangono nel braccio della morte.
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