L’UE esorta Frontex a chiarire le accuse di respingimenti

Ylva Johansson, Commissario europeo per gli affari interni, ha chiesto a Frontex, l’Agenzia di frontiera dell’UE, di chiarire le accuse di coinvolgimento nei respingimenti dei migranti. Frontex è attualmente sotto inchiesta da parte dell’OLAF, l’organo di controllo antifrode dell’UE, per accuse di molestie, cattiva condotta e operazioni illegali volte a impedire ai migranti di raggiungere le coste dell’UE.

Il Commissario Johansson, il cui portafoglio comprende la politica migratoria, ha espresso preoccupazione per queste accuse ed ha anche chiesto cambiamenti nel funzionamento interno dell’Agenzia, compreso il suo sistema di segnalazione. Per Johansson: “E’ della massima importanza che non ci sia ombra di dubbio nel funzionamento di questa agenzia. Abbiamo davvero bisogno di un Frontex forte. I cd. “pushback” dei migranti sono illegali secondo il diritto internazionale. Il principio di non respingimento è codificato dall’articolo 33 della Convenzione sui Rifugiati del 1951. “Nessuno Stato contraente espellerà o respingerà un rifugiato in qualsiasi modo verso le frontiere di territori dove la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate a causa della sua razza, religione, nazionalità, appartenenza a un particolare gruppo sociale o opinione politica”. Inoltre, l’articolo 5 del codice di condotta di Frontex afferma il pieno rispetto del principio.

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