L’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha invitato le forze di sicurezza in Myanmar a garantire che il diritto delle persone a riunirsi pacificamente sia pienamente rispettato e che le manifestazioni non siano soggette a rappresaglie.
Secondo i media, molte persone sono scese in strada nel centro commerciale del Myanmar, Yangon, sabato per protestare contro la presa di potere dei militari e l’arresto di diversi leader eletti e politici, tra cui il consigliere di Stato Aung San Suu Kyi e il presidente Win Myint. All’inizio della settimana, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ha sollevato le preoccupazioni di una “violenta repressione delle voci dissenzienti” in Myanmar e ha ricordato alla leadership militare gli obblighi del Paese ai sensi della legge internazionale sui diritti umani per garantire la protezione dei diritti delle persone e per astenersi dall’uso di forza non necessaria o eccessiva. OHCHR ha anche invitato le autorità a ripristinare i servizi internet e di comunicazione. Secondo quanto riferito, i militari del Myanmar hanno bloccato l’accesso a Facebook giovedì, per diversi giorni. Si dice che la piattaforma di social media sia utilizzata da circa la metà della popolazione del Paese, per l’accesso alle informazioni. Venerdì, le piattaforme Twitter e Instagram sono state aggiunte alla lista dei servizi che non potevano essere accessibili in Myanmar. I media hanno anche detto che il provider di servizi mobili in Myanmar ha ricevuto l’ordine di chiudere temporaneamente le reti di dati, tagliando di fatto internet sui dispositivi mobili. I servizi vocali e SMS sono stati segnalati per essere operativi.
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