Il Consiglio dell’UE adotta conclusioni su Myanmar, Relazioni UE-Russia e Hong Kong

Il Consiglio dell’UE ha adottato, tra le altre, il 22 febbraio conclusioni in cui condanna con la massima fermezza il colpo di Stato militare perpetrato in Myanmar, non hanno escluso la possibilità di sanzioni contro la Russia alla luce degli ultimi sviluppi ed hanno concordato una serie di azioni a breve e medio termine su Hong Kong.

Su Myanmar: nelle conclusioni i Ministri hanno chiesto la distensione dell’attuale situazione di crisi attraverso la fine immediata dello stato di emergenza, il ripristino del governo civile legittimo e l’apertura del neoeletto Parlamento. I Ministri hanno invitato le autorità militari a rilasciare immediatamente e incondizionatamente il Presidente U Win Myint, il Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi e tutti coloro che sono stati detenuti o arrestati in relazione al colpo di Stato. Sebbene l’UE sia disposta a sostenere il dialogo con tutte le principali parti interessate per risolvere la situazione, il Consiglio ha dichiarato che l’UE è pronta ad adottare misure restrittive nei confronti dei responsabili diretti del colpo di Stato militare e dei loro interessi economici. Al tempo stesso, con l’evolversi della situazione, l’UE continuerà a riesaminare tutti gli strumenti strategici di cui dispone, compresa la sua politica di cooperazione allo sviluppo e le sue preferenze commerciali.

Ha inoltre tenuto una discussione ampia e strategica sulle relazioni UE-Russia. si sono concentrati su: respingere le violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani, contenere la disinformazione e i ciberattacchi, ma anche impegnarsi su questioni di interesse per l’UE. Alla luce degli ultimi sviluppi, i ministri hanno convenuto di procedere con i lavori sulle future misure restrittive in risposta alle gravi violazioni dei diritti umani. Sulla situazione in Hong Kong ha concordato una serie di azioni a breve e lungo termine, oltre al pacchetto di risposta iniziale adottato lo scorso luglio. Ha affrontato anche l’impatto del deterioramento della situazione a Hong Kong sulle più ampie relazioni con la Cina.

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