Myanmar: le Nazioni Unite chiedono il rilascio sicuro dei manifestanti intrappolati a Yangon

Il Segretario Generale dell’ONU ha chiesto lunedì il rilascio sicuro di centinaia di manifestanti pacifici intrappolati dalle forze di sicurezza per diverse ore in edifici residenziali nel quartiere di Yangon di Sanchaung. 

Secondo Stéphane Dujarric, Portavoce del Segretario Generale, molte delle persone intrappolate sono donne, che stavano marciando pacificamente in commemorazione della Giornata internazionale della donna. Il Portavoce dell’ONU ha anche ribadito l’appello al rispetto dei diritti alla libertà di riunione e di espressione del popolo del Myanmar che manifesta pacificamente ed esprime le sue speranze e i suoi desideri per il futuro del suo paese. Le dimostrazioni a Yangon, la più grande città del Myanmar, così come in altre città, sono cresciute costantemente dopo la presa di potere dei militari il mese scorso e l’arresto di diversi leader chiave e funzionari eletti, tra cui il Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi e il presidente Win Myint. Ci sono state segnalazioni di uso eccessivo, anche di forza letale, da parte delle forze di sicurezza, che hanno portato a numerose vittime. Almeno 54 persone sono state uccise durante le proteste, altre centinaia sono state ferite e più di 1.700 sono state arbitrariamente arrestate e detenute, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR). I bambini sono tra coloro che hanno perso la vita. L’ufficio delle Nazioni Unite in Myanmar ha anche chiesto una “immediata de-escalation della situazione”, e ha esortato le forze di sicurezza a consentire ai manifestanti di tornare a casa in sicurezza. In tutta la nazione del sud-est asiatico, più di 1 milione di persone – identificate all’inizio dell’anno come bisognose di assistenza, compresi più di 350.000 sfollati interni – hanno ancora bisogno di aiuto. Ci sono anche preoccupazioni che le capacità di test del COVID-19 e la pianificazione della vaccinazione siano state gravemente colpite, ha aggiunto il portavoce.

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