Myanmar: OHCHR “profondamente turbato” dalla continua intensificazione della repressione

L’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani è “profondamente turbato” dal fatto che la repressione dei manifestanti pacifici in Myanmar “continua a intensificarsi”, con un aumento del numero di morti nelle strade, un uso sempre più aggressivo della forza letale, arresti arbitrari e segnalazioni di torture in custodia.

Almeno 11 persone sono state uccise lunedì e 57 durante il fine settimana, segnando i giorni più sanguinosi dall’inizio delle proteste il mese scorso. Ravina Shamdasani, portavoce OHCHR, ha reso noto che l’OHCHR ha finora confermato che almeno 149 persone sono state uccise a causa dell’uso illegale della forza letale dal 1° febbraio, quando i militari hanno rovesciato il governo civile, con più di 2.084 persone detenute arbitrariamente. Inoltre, nelle ultime settimane si sono verificati almeno cinque decessi in custodia, con almeno due corpi di vittime che mostrano segni di “gravi abusi fisici che indicano che sono stati torturati”.

Il portavoce ha anche continuato a notare che sotto la legge marziale – dichiarata dai militari in diversi comuni di Yangon e Mandalay e dintorni – la legge militare si applicherà ai civili con coprifuoco più severi e sottoponendo i colpevoli a tribunali militari senza diritto di appello. Nel frattempo, l’aumento dei prezzi di cibo e carburante rappresenta una minaccia incombente per le comunità più povere e vulnerabili del Myanmar, poiché le catene di approvvigionamento e i mercati stanno iniziando a sentire l’impatto della crisi politica in corso, ha avvertito il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP). Secondo l’Agenzia, mentre il prezzo dell’alimento di base, il riso, è aumentato in media di circa il 3 per cento nei mercati monitorati in tutto il paese, alcuni comuni hanno riportato picchi del 20-35 per cento, tra la metà di gennaio e la metà di febbraio. Tra gennaio e febbraio, i prezzi di altri beni di prima necessità, come l’olio di palma, sono aumentati di circa il 20 per cento nelle zone intorno a Yangon, mentre quelli dell’olio da cucina e dei legumi sono aumentati rispettivamente dell’11-27 per cento e del 15 per cento nella provincia di Rakhine.  Allo stesso modo, il prezzo del carburante è aumentato del 15 per cento in tutta la nazione dal 1° febbraio, sollevando preoccupazioni per ulteriori aumenti dei prezzi alimentari. 

Gli umanitari in Myanmar hanno anche riferito che le operazioni di aiuto sono state interrotte dal colpo di stato militare del 1° febbraio. 

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