Siria: Verità e giustizia necessarie più che mai dopo 10 anni di conflitto

L’Alto Commissario dell’ONU per i diritti umani Michelle Bachelet ha ammonito sulla necessità che con la Siria che sta per entrare nel suo 11° anno di violenza e conflitto, la ricerca della verità, della giustizia e dei risarcimenti per le vittime non solo deve continuare ma essere intensificata.

La recente condanna di un ex ufficiale dei servizi segreti siriani da parte di un Tribunale tedesco per favoreggiamento di crimini contro l’umanità è stato un importante passo avanti sulla strada della giustizia. Questa decisione segue una serie di sentenze penali negli ultimi anni in tribunali nazionali al di fuori della Siria che affrontano casi di grave criminalità commessi nell’ultimo decennio di conflitto. Il Meccanismo internazionale, imparziale e indipendente istituito dall’Assemblea Generale e la Commissione d’inchiesta sulla Siria istituita dal Consiglio dei diritti umani hanno giocato un ruolo chiave nel sostenere tali procedimenti. “Ci sono stati ripetuti tentativi di deferire la situazione in Siria alla Corte Penale Internazionale, ma con questi sforzi in stallo, rimane vitale che i tribunali nazionali continuino a condurre processi equi, pubblici e trasparenti e ridurre il divario di responsabilità per tali gravi crimini. Questi processi dovrebbero essere integrati da altre iniziative che realizzino ulteriormente i diritti delle vittime, compresi i diritti alla verità e al risarcimento”, ha detto. L’Alto Commissario ha sottolineato in particolare la necessità di affrontare la questione dei dispersi e delle persone scomparse, già una seria preoccupazione in Siria prima del 2011. Data la mancanza di accesso dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani in Siria, è difficile stabilire con precisione il numero di uomini, donne e bambini scomparsi, ma la cifra è stimata in decine di migliaia. “La sparizione forzata è un crimine continuo che ha un impatto spaventoso sull’individuo il cui destino è sconosciuto e sulla sua famiglia, causando un trauma continuo per loro e limitando gravemente il godimento dei loro diritti umani”. Bachelet si è unita alla richiesta di creare un meccanismo indipendente con un mandato internazionale per chiarire il destino e la posizione delle persone scomparse, identificare i resti umani e fornire sostegno alle loro famiglie. L’Alto Commissario ha inoltre invitato il governo siriano a rivelare tutti i luoghi di detenzione, ufficiali e non, a fornire liste complete di nomi e ad assicurare la registrazione formale di tutte le persone detenute in queste strutture. Le persone detenute dovrebbero poter comunicare con le loro famiglie. “Ricordo al governo siriano i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale dei diritti umani di indagare sulle violazioni, tra cui le sparizioni forzate, e di garantire che i responsabili siano ritenuti responsabili, anche attraverso procedimenti penali”, ha concluso Bachelet. 

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