Non ci fosse stata la Ministra Cartabia e Matteo Salvini insieme al Partito Radicale, la questione giustizia sarebbe rimasta ai margini dell’agenda e del dibattito politico. Al netto del fatto che si puntava a fare il minimo indispensabile per ricevere i soldi dall’Unione europea.
Chi ha paura dei referendum, cioè che i cittadini vengano a conoscenza dello stato della giustizia, comprendano e ne chiedano una riforma radicale, ha solo l’onere di attuare quella riforma e di farlo in tempi brevi. Non c’è bisogno di commissioni, di audizioni e quant’altro.
Se invece si pensa di modificare superficialmente leggi oggetto di referendum, pur di evitare i referendum, allora la questione cambia. Perché a quel punto gli schieramenti in campo saranno quello dei riformatori e quello delle sabbie mobili, nelle quali sta sprofondando il PD trascinato dal M5S. Non a caso stanno pensando ad una legge elettorale proporzionale con la quale salvare il salvabile, cioè governare senza mandato popolare.
In buona sostanza: sbrigatevi se volete fare la riforma radicale della Giustizia, fermatevi se volete fare la solita ammuina.