I Relatori Speciali sui diritti umani dell’Onu ed altri esperti hanno esortato mercoledì le imprese in Myanmar a prendersi le loro responsabilità e a fare pressione sulla giunta militare per fermare le gravi violazioni dei diritti umani contro il loro stesso popolo.
In un comunicato stampa il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Myanmar Tom Andrews ha dichiarato che alcune imprese hanno ribadito pubblicamente il loro supporto ai diritti umani e allo stato di diritto, rompendo qualsiasi rapporto con la giunta militare in seguito al colpo di stato del 1° febbraio; altre invece non hanno preso alcuna posizione in merito. Gli esperti hanno sottolineato che “mentre i leader militari stanno intensificando la loro campagna di repressione, le aziende devono agire in linea con i principi guida su affari e diritti umani per evitare di contribuire alle violazioni dei diritti umani, o rischiano di diventare complici di crimini se continuano ad operare nel paese”. Surya Deva, vicepresidente del gruppo di lavoro Onu su affari e diritti umani, ha dichiarato: “poiché il rischio di gravi violazioni dei diritti umani è notevolmente aumentato in Myanmar, l’azione degli Stati e la dovuta verifica su di essi da parte delle imprese e degli investitori dovrebbero essere rapidamente e proporzionalmente aumentate”. “Le imprese, sia individualmente che collettivamente, dovrebbero esercitare la massima influenza sui militari in Myanmar per fermare ciò che l’Alto Commissario per i Diritti Umani ha detto che può corrispondere a crimini contro l’umanità”, ha aggiunto il relatore speciale Tom Andrews.
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