Il fronte antireferendario antipopolare sta procedendo all’eutanasia del diritto.

Cosa ha spinto i partiti ad invocare una riforma della giustizia, l’essersi resi conto che con le loro politiche hanno distrutto lo Stato di Diritto? No, i soldi!
Vi è quindi la necessità ed urgenza, per la verità da qualche decennio, ad una riforma radicale della Giustizia che oggi trova una risposta concreta nella decisione di Matteo Salvini di dare vita insieme al Partito Radicale ad una campagna referendaria per incardinare una stagione riformatrice.
Per non dire della decisione della commissione affari sociali della Camera di prolungare di un mese la raccolta per le richieste referendarie presentate prima del 15 maggio. In punta non diciamo di diritto ma di logica, perché proprio il 15 maggio, visto che la proroga incide solo sul procedimento successivo alla raccolta delle firme?
È evidente che il fronte antireferendario antipopolare sulla giustizia, costituito storicamente dal PCI-PDS-PD al quale si è aggiunto recentemente il M5S, non ha limiti e, pur di tentare di salvarsi elettoralmente, sta procedendo all’eutanasia del diritto.

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