Roma, 1 giugno (LaPresse) – “Da oltre 30 anni il Partito Radicale si occupa di questi temi, di chiedere alla politica una riforma della giustizia. Sappiamo che il Parlamento in questi anni non ha trovato il coraggio di fare questa riforma. Oggi la rivendica e anzi ci viene a dire che il Parlamento è sovrano e che la riforma deve farla lui. Ben venga se riesce a farla, ma noi nel frattempo abbiamo deciso con un obiettivo comune con Matteo Salvini di provare a farla fare a 500mila cittadini italiani. E’ per questo che raccoglieremo le firme e lo faremo su temi che sono fondamentali per loro”. Così Irene Testa, tesoriere del Partito Radicale, nella conferenza di presentazione dei quesiti referendari sulla giustizia che il 3 giugno saranno depositati in Cassazione. “Se il legislatore non riesce” ad attuare la riforma, quindi sottolinea Testa, abbiamo sentito il dovere morale di provarci noi. Questa nostra campagna referendaria è un pungolo, un aiuto sia alla politica sia a quella magistratura sana”. “Ci tengo a ringraziare Salvini che ci ha offerto questa mano per un obiettivo che è comune. Possiamo avere tante battaglie che non ci vedono vicini ma questa sulla giustizia la condividiamo”, conclude leggendo i sei quesiti referendari che il 3 giugno saranno depositati in Cassazione: “Responsabilità civile dei giudici, separazione delle carriere dei magistrati, custodia cautelare, abrogazione della legge Severino, abolizione della raccolta firme per le liste magistrati, voto per i membri non togati dei consigli giudiziari”.