Desertificazione e siccità destabilizzano il benessere di 3,2 miliardi di persone

Nella Giornata mondiale di lotta contro la desertificazione e la siccità, il monito del Segretario Generale delle Nazioni Unite: Il degrado della terra dovuto al cambiamento climatico e all’espansione dell’agricoltura, delle città e delle infrastrutture “mina il benessere di 3,2 miliardi di persone. Il degrado della terra sta danneggiando la biodiversità e permette alle malattie infettive, come il COVID-19, di emergere.

Per soddisfare una domanda sempre crescente di cibo, materie prime, strade e case, gli esseri umani hanno alterato quasi tre quarti della superficie terrestre, oltre alle terre che sono permanentemente congelate. Evitare, rallentare e invertire la perdita di terre produttive e di ecosistemi naturali ora, è urgente e importante per una rapida ripresa dalla pandemia e per garantire la sopravvivenza a lungo termine delle persone e del pianeta. Audrey Azoulay, Direttore Generale dell’Organizzazione Educativa, Scientifica e Culturale (UNESCO) ha sottolineato il “drammatico impatto” che la desertificazione sta avendo sul “nostro patrimonio ambientale comune”, ponendo una “notevole minaccia” alla salute delle comunità, alla pace globale e allo sviluppo sostenibile.   

Avendo contribuito al collasso della biodiversità e promuovendo le zoonosi – malattie che saltano dagli animali agli esseri umani – ha chiamato la desertificazione “un altro promemoria” che la salute umana e quella dell’ambiente, sono “profondamente intrecciate”.  La desertificazione e la siccità aumentano anche la scarsità d’acqua, in un momento in cui due miliardi di persone non hanno ancora accesso all’acqua potabile ed  “oltre tre miliardi potrebbero dover affrontare una situazione simile entro il 2050”.  

Citando il Segretariato della Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione, ha affermato che entro il 2030, il fenomeno potrebbe causare 135 milioni di migrazioni in tutto il mondo. 

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