La paura, o meglio, la quasi certezza di perdere la battaglia referendaria dovrebbe suggerire alla magistratura italiana nuove vie e nuove strategie, dovrebbe aiutarla a ripensarsi, a rimeditare il proprio ruolo in una società che ha un bisogno estremo di governare conflitti e mitigare le ingiustizie. Tra libri, dichiarazioni, faide, spiate, dossier, corvi e sciacalli si è perso di vista che a crocifiggere la credibilità della magistratura italiana in verità sia stata innanzitutto l’Europa che, a chiare lettere, ha detto che non sarebbe stato concesso neppure un euro con il Recovery Fund senza una riforma radicale del sistema giudiziario civile e penale.
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