Dichiarazione di Maurizio Turco e Irene Testa, Segretario e Tesoriere del Partito Radicale
Siamo lieti che la Commissione europea, tramite il Commissario alla Giustizia Didier Reynders, si sia accorta dello stato in cui versa la giustizia italiana a causa delle lentezze delle procedure giudiziarie.
Siamo stati inascoltati dalla Commissione europea per alcuni decenni. Mai la Commissione europea ha voluto prendere in esame la denuncia del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa secondo il quale l’Italia mette in pericolo lo Stato di diritto sin dagli anni ’80 a causa delle lentezze delle procedure giudiziarie civili penali ed amministrative. Mai il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, dove siedono i ministri della Giustizia di tutti i paesi dell’Unione, ha preso provvedimenti contro l’Italia perché si è sempre accontentato delle riforme preannunciate, promesse e mai realizzate, dei progetti di legge mai divenuti legge ma utili a evitare la censura.
Per denunciare l’ingiusta giustizia italiana il Presidente del Partito Radicale Enzo Tortora si dimise da europarlamentare il 13 dicembre 1985.
La Commissione europea ha avuto per trentacinque anni un comportamento omertoso che ha contribuito alla ulteriore degenerazione della giustizia italiana. Con tutto il rispetto personale e politico per Didier Reynders, la Commissione europea oggi non può politicamente ergersi a giudice ma accomodarsi, in numerosa compagnia, sul banco degli imputati.