La protezione sociale deve essere rafforzata prima della prossima crisi

La pandemia di COVID-19 ha scatenato la peggiore ricaduta economica dalla Grande Depressione del 1929. La pandemia e le procedure messe in atto per proteggere le persone hanno portato a una spirale verso il basso, spingendo alla fine 115 milioni di persone in più nella povertà estrema nel 2020, e altri 35 milioni potrebbero seguire quest’anno. Secondo Olivier De Schutter, Relatore Speciale su povertà estrema e diritti umani, “Il 61% della forza lavoro globale è ancora composta da lavoratori informali o in forme di lavoro precario, con poco o nessun accesso alla protezione sociale. Il 55% della popolazione mondiale, 4 miliardi di persone, non ha alcuna forma di protezione sociale e un altro 26% è coperto solo da alcune forme di insicurezza economica”.  De Schutter ha presentato il rapporto alla 47esima sessione del Consiglio dei diritti umani, il 30 giugno 2021, a Ginevra, Svizzera. Secondo il Rapporto sulla protezione sociale mondiale dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), meno di 78 miliardi di dollari sarebbero necessari ai paesi a basso reddito per stabilire piani di protezione sociale, compresa l’assistenza sanitaria, per 711 milioni di persone. “Questo è meno della metà di quello che i paesi sviluppati stanno attualmente fornendo in aiuti allo sviluppo, e rappresenta circa lo 0,13% del reddito nazionale lordo (RNL) totale dei paesi OCSE”.

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