I principali risultati hanno riguardato in maniera particolare la situazione in Bielorussia e la questione dei migranti spinti verso le frontiere dell’UE nel tentativo orchestrato di farli entrare illegalmente nell’Unione. Il Consiglio è rimasto compatto contro l’aggressione ibrida in corso nei confronti dell’UE. L ‘alto rappresentante ha sottolineato la piena responsabilità della Bielorussia nella creazione artificiale del flusso di migranti e ha spiegato che l’UE collaborerà con organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite per garantire la fornitura di assistenza umanitaria alle persone che ne hanno bisogno. Il dialogo sarà ripristinato quando il regime di Lukashenko farà cessare le violazioni e inizierà a rispettare i diritti umani del proprio popolo in Bielorussia. I Ministri degli Affari esteri hanno tenuto un dibattito sulle modalità concrete per rafforzare l’impegno dell’UE nei confronti dei Balcani occidentali oltre l’allargamento e della situazione ed impegno dell’Ue nella regione del Sahel. Inoltre, si è discusso su: Etiopia, prestando particolare attenzione alla situazione nel Tigray che, a un anno dall’inizio del conflitto, si è ulteriormente aggravata creando una crisi umanitaria devastante e di Sudan, auspicando un ritorno immediato al percorso di transizione civile verso la democrazia resta la sola e unica via verso la libertà, la pace e la giustizia per tutti i sudanesi.
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