Il monito del costituzionalista: “L’indipendenza è diventata autogoverno, l’accusa è diventata giudizio e i poteri, invece di essere separati, sono concentrati all’interno dell’ordine giudiziario. Non c’è più consonanza tra il paese e la giustizia”.
(…)C’è un arretrato di 6 milioni di procedure. E da un’altra cifra: la fiducia della popolazione italiana, secondo i sondaggi, degli ultimi dieci anni nella giustizia si è quasi dimezzata. (…)”Secondo punto, la Costituzione prevedeva uno scudo per evitare la politicizzazione della giustizia, dei magistrati e per assicurare l’indipendenza dei magistrati. Uno scudo a difesa dell’ordine giudiziario, della sua indipendenza. Ora in una lenta azione interpretativa e anche – ahimé – normativa, indipendenza è diventata autogoverno. Si è venuto a costituire una sorta di stato nello stato.(…)
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