Nel 2001 Pechino entra nel WTO diventando la fabbrica del mondo: furti di brevetti e aiuti di Stato alle sue imprese hanno mandato fuori mercato la concorrenza estera. Vent’anni fa, nel 2001, il Prodotto interno lordo (Pil) della Cina era di 1.339 miliardi di dollari. Quello stesso anno, esattamente l’11 dicembre, il Paese raggiunse l’obiettivo che si era posto da un quindicennio: entrare nella Wto, l’Organizzazione Mondiale del Commercio. Essere cioè ammesso nel sistema di scambi internazionali fondato su regole e con dazi vantaggiosi. Il risultato è che nel 2021 il Pil della Cina supererà il 15 mila miliardi di dollari. Quell’11 dicembre fu un punto di svolta: ha dato forma al Ventunesimo Secolo. In positivo e in negativo. Oggi, è il problema che hanno di fronte le economie di mercato e le democrazie.
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