COMUNICAZIONE URGENTE DEL PARTITO RADICALE

La vita del Partito Radicale, la vita delle nostre idee, lotte e proposte, è la vita di un essere vivente che vive … finché c’è vita. Il nostro soffio vitale è quello che proviene da ciascuno di coloro che hanno la fortuna di sapere che il Partito Radicale vive attraverso le lotte per la libertà, la transizione verso lo Stato di Diritto democratico federalista laico e il nuovo diritto umano alla conoscenza.

Qualcuno ha equivocato, in buona o cattiva fede, la campagna degli anni 2017/8 credendo, o facendo credere, che quella campagna straordinaria di iscrizioni avesse assicurato al Partito la vita eterna.

Il Partito Radicale vive unicamente del sostegno dei propri iscritti.

Abbiamo appena raggiunto il numero di iscritti dello scorso anno: 1.329.

Che, se confrontato con gli anni precedenti, è un ottimo risultato; se paragonato alle necessità per portare avanti le nostre iniziative politiche è una inezia. Nonostante tutte le prudenze chiudiamo quest’anno con un disavanzo di poco più di 80mila euro dovremo quindi sin da subito raccogliere quante più iscrizioni e contributi altrimenti a breve ci troveremo in condizioni difficilissime.

Un disavanzo che pesa su quello che ci aspetta nel 2022, dalla campagna per i referendum di Marco Pannella ed Enzo Tortora sulla giustizia giusta che si terranno in primavera, alle 10 proposte di legge di iniziativa popolare sulle quali stiamo lavorando, all’iniziativa per una legge elettorale uninominale maggioritaria ad un turno.
Per non dire del rilancio della campagna per il nostro diritto ad essere conosciuti e per il diritto dei cittadini a conoscere per decidere. Un rilancio che oggi trae forza dalla straordinaria sentenza definitiva della Corte Europea dei diritti dell’Uomo che ha condannato l’Italia perché la Lista Marco Pannella è stata “esclusa dal dibattito politico (RAI)”, abbandonata “dall’autorità di controllo (AgCom) senza motivazioni”; vittima delle “misure insufficienti delle autorità interne (giustizia) per riequilibrare la situazione”.

È chiaro, logico, scontato che più saremo più potremo condurre con efficacia queste lotte.

Lotte che o le fa il Partito Radicale o non farà nessun’altro. Nei decenni passati da soli abbiamo seminato sui fronti dei diritti civili, politici, sociali, economici e da allora sono sorte realtà che ci consentono di occuparci di quello che, ancora oggi, siamo i soli ad avere come priorità: la riforma radicale della giustizia, la più grave e grande questione sociale del nostro paese; la riforma del sistema informativo, la riforma istituzionale.

Potremo fare molto, ma molto di più se ciascuno di noi oltre ad iscriversi si farà parte attiva di questa attività che è tanto politica da incidere direttamente sulla riuscita o meno delle iniziative.

Proviamo a pensare cosa avremmo potuto fare se fossimo stati in qualche migliaio, visto che i pochi che siamo abbiamo costruito una interlocuzione politica che sul fronte della giustizia porterà i cittadini a votare in primavera sui nostri referendum sulla giustizia, e sul fronte della riforma elettorale consentirà per la prima volta di depositare la nostra proposta per la riforma in senso uninominale maggioritario a turno unico

Abbiamo, tutti insieme, un potenziale enorme e quel potenziale risiede in quel che ciascuno di noi potrà, vorrà dare.

Grazie e tanti auguri

Maurizio Turco e Irene Testa

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