Un decennio di conflitto nel Sahel lascia 2,5 milioni di persone sfollate

L’Agenzia ONU per i Rifugiati ha chiesto un’azione internazionale concertata per porre fine al conflitto armato nella regione centrale del Sahel in Africa, che ha costretto più di 2,5 milioni di persone a fuggire dalle loro case negli ultimi dieci anni. Il portavoce dell’Agenzia, Boris Cheshirkov, ha informato che lo spostamento interno è aumentato di dieci volte dal 2013, passando da 217.000 a un impressionante 2,1 milioni alla fine dello scorso anno.Il numero di rifugiati in Burkina Faso, Mali e Niger è ora pari a 410.000, e la maggior parte proviene dal Mali, dove nel 2012 è scoppiato un grave conflitto civile che ha portato a un colpo di stato fallito e a un’insurrezione estremista in corso.Solo l’anno scorso, un’ondata di attacchi violenti in tutta la regione ha fatto sfollare quasi 500.000 persone (le cifre di dicembre sono ancora in sospeso).Questa violenza ha sradicato circa 450.000 persone all’interno dei loro paesi e ha costretto altre 36.000 a fuggire in un paese vicino.Nel solo Burkina Faso, il numero totale di sfollati interni (IDP) è salito a più di 1,5 milioni alla fine dell’anno. Sei su dieci degli sfollati del Sahel provengono ora da questo paese. In Niger, il numero di IDP nelle regioni di Tillabéri e Tahoua è aumentato del 53% negli ultimi 12 mesi. In Mali, più di 400.000 persone sono sfollate internamente, il che rappresenta un aumento del 30 per cento rispetto all’anno precedente.Nel frattempo, la situazione umanitaria si sta rapidamente deteriorando con crisi su più fronti.

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