Pena di morte. Qualcuno avrebbe dovuto gridarlo, alto e forte, nell’aula di Montecitorio, dove è andata in scena la grande ipocrisia di una maggioranza fatta per metà di reazionari forcaioli e l’altra di tremebondi pusillanimi, che ha votato (con poche eccezioni) sull’ergastolo ostativo un testo che ha preso a sberle la Consulta, la Corte Europea dei diritti dell’uomo e la stessa Costituzione.
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