Referendum: siamo più forti di quindici mesi fa e la lotta per la Giustizia Giusta si è estesa al Diritto dei cittadini ad essere informati


Nota di Maurizio Turco e di Irene Testa, Segretario e Tesoriere del Partito Radicale 


Grazie ai 10 milioni di cittadini che si sono recati alle urne nonostante tutto e tutti, dalla Corte Costituzionale alla RAI; nonostante il martellamento di referendum inutili se non dannosi e di quorum inarrivabile; nonostante fosse il primo fine settimana di chiusura delle scuole e di vacanze; nonostante le balle in particolare sui quesiti che abolivano la legge Severino e l’abuso della custodia cautelare chi ha voluto votare ha detto di SI a tutti e cinque i quesiti.Non siamo riusciti a riformare queste 5 leggi per via referendaria, siamo comunque riusciti a iscrivere la questione giustizia nell’agenda politica di questo paese.Una lotta che non finisce qui ma che si arricchisce di un nuovo, dirimente fronte: quello del diritto dei cittadini ad essere informati.Ringraziamo Matteo Salvini per la generosità, la linearità e la correttezza con la quale si è comportato, per il rischio che si è assunto riaprendo l’attenzione sullo sfascio della giustizia e allargandolo a quello dell’informazione.

Dobbiamo sottolineare la straordinarietà dello sciopero della fame del Vice Presidente del Senato Roberto Calderoli e Irene Testa e di oltre duecento cittadini, tra i quali Tiziana Nisini, sottosegretaria al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. E dare la nostra solidarietà in particolare a Roberto Calderoli per l’attacco ricevuto dal Presidente dell’Unione delle Camere Penali.
Per noi il peggio è passato, la lotta per l’affermazione dello Stato di Diritto, per la giustizia, per l’informazione ha molti più militanti oggi che quindici mesi fa, quando decidemmo di promuovere questi referendum.Adesso si aprirà una stagione straordinaria di proposte di legge di iniziativa popolare, una “carta dei diritti e delle libertà”, programma di governo per la prossima legislatura. Dalla responsabilità civile diretta dei magistrati, al rientro nei tribunali dei magistrati fuori ruolo; dalla riforma della RAI, all’abolizione dell’ordine dei giornalisti, per dirne alcuni.

In questa occasione vogliamo esprimere la nostra solidarietà ai penalisti dell’Unione Camere Penali esposti dal loro Presidente a cancellare decenni di rapporti del Partito Radicale, nonché anche personali con i Presidenti Giuseppe Frigo, Ettore Randazzo, Valerio Spigarelli e, infine,  Beniamino Migliucci, con il quale abbiamo promosso e raccolto insieme le firme sulla proposta di legge costituzionale per la separazione delle carriere.

Leave a reply