Migliaia di bambini subiscono “condizioni orribili” nelle zone di conflitto

Il Rapporto annuale delle Nazioni Unite sui bambini e i conflitti armati (CAAC) descrive in dettaglio l’impatto devastante che varie forme di conflitto hanno avuto sui bambini di tutto il mondo nel 2021.

I pericoli delineati nel rapporto vanno dall’escalation dei conflitti, ai colpi di stato e ai golpe militari, ai conflitti prolungati e nuovi, nonché alle violazioni del diritto internazionale. Anche i conflitti transfrontalieri e la violenza intercomunitaria hanno avuto un impatto sulla protezione dei bambini, soprattutto nelle regioni del bacino del Lago Ciad e del Sahel centrale. Il Rapporto evidenzia quasi 24.000 gravi violazioni accertate contro i bambini, una media di circa 65 violazioni al giorno. L’uccisione e la mutilazione di bambini è stata la violazione grave più verificata, seguita dal reclutamento e dall’utilizzo di bambini e dalla negazione dell’accesso umanitario. I luoghi in cui il maggior numero di bambini è stato colpito da gravi violazioni nel 2021 sono stati Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Israele e Territori palestinesi occupati, Somalia, Siria e Yemen.

Due forme di violazione hanno registrato un forte aumento nel 2021: il rapimento e la violenza sessuale, compreso lo stupro, entrambi aumentati del 20%. Anche gli attacchi a scuole e ospedali sono aumentati, aggravati dalla pandemia. Più di 2.800 bambini sono stati detenuti per la loro reale o presunta associazione con parti in conflitto, rendendoli particolarmente vulnerabili alla tortura, alla violenza sessuale e ad altri abusi. L’Etiopia, il Mozambico e l’Ucraina sono stati aggiunti al Rapporto annuale del Segretario Generale come situazioni di preoccupazione, a causa del drammatico impatto delle ostilità sui bambini in queste aree. Inoltre, il Segretario generale ha richiesto un maggiore monitoraggio delle violazioni contro i bambini nella regione del Sahel centrale, analogamente a quanto richiesto per la regione del bacino del Lago Ciad nel 2020.

Nonostante il catalogo di violazioni, in alcune regioni sono stati compiuti dei progressi. Complessivamente, 12.214 bambini sono stati rilasciati da forze e gruppi armati in Paesi come la Repubblica Centrafricana, la Colombia, la RDC, il Myanmar e la Siria.

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