Libia: Violazioni dei diritti umani, stallo politico, ritardi elettorali ostacolano il progresso

Nonostante alcuni progressi, lo stallo costituzionale e politico continua a prolungare le tensioni e ad alimentare l’insicurezza, mentre aumentano gli scontri a Tripoli e dintorni. Sebbene siano stati compiuti promettenti progressi sul piano costituzionale, il consenso sui requisiti di eleggibilità di un candidato presidenziale rimane elusivo. All’inizio del mese, i manifestanti in tutta la Libia hanno espresso la loro frustrazione per le divisioni politiche e il deterioramento delle condizioni di vita. Hanno chiesto che si svolgano presto le elezioni e che si trovi una soluzione alla crisi elettrica e alla carenza di carburante nel Paese. Alcuni hanno preso d’assalto e danneggiato l’edificio del Parlamento a Tobruk, centro di potere della fazione orientale in lizza per il controllo del Paese. Mentre i gruppi armati si riuniscono dietro i loro leader, l’attività militare è aumentata nella regione occidentale – base di potere del governo riconosciuto a livello internazionale con sede nella capitale – anche sul fianco orientale di Tripoli, a Misrata e nella periferia di Sirte. Martha Pobee, assistente del Segretario Generale delle Nazioni Unite per gli affari politici e le operazioni di pace, ha espresso preoccupazione per il disaccordo in corso sulla leadership della National Oil Corporation (NOC). Dal 16 aprile, l’arresto ha ridotto di due terzi le esportazioni di petrolio libico, costando al Paese 4 miliardi di dollari di mancati introiti. Il 12 luglio, il premier ad interim Abdulhamid al-Dbeibah, sostenuto dall’ONU e dall’estero, ha nominato l’ex governatore della Banca centrale libica nuovo presidente della NOC, e le esportazioni di petrolio sono riprese il 19 luglio. Sebbene sia troppo presto per confermare se la produzione petrolifera tornerà a pieno regime e quale sarà l’impatto sulla produzione e sulle esportazioni di petrolio in futuro, Pobee ha sottolineato la necessità che la NOC “rimanga neutrale e libera dalla pressione degli interessi politici”. Nel frattempo, la situazione economica ha avuto un impatto sui diritti fondamentali della popolazione ai servizi di base e all’accesso al cibo, all’acqua e ai servizi igienici, all’assistenza sanitaria e all’istruzione. Mentre le Nazioni Unite danno priorità al ritorno al processo elettorale, Pobee ha sottolineato la necessità di continuare a sostenere e incoraggiare le controparti libiche a concentrarsi sull’affrontare efficacemente le cause principali dello stallo politico ed economico.

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