L’UNICEF ha consegnato rifornimenti per aiutare circa 50.000 bambini nei quartieri devastati dalla guerra di Odessa, il porto cruciale sul Mar Nero che la Russia ha bombardato sabato, poche ore dopo la firma di un accordo storico per consentire al grano ucraino di raggiungere milioni di persone in difficoltà alimentare in tutto il mondo.
Secondo l’UNICEF, circa 110.000 persone beneficeranno dei filtri e dei prodotti chimici che facevano parte della fornitura di aiuti, insieme a kit igienici che dovrebbero aiutare a mantenere in salute circa 14.000 bambini. Oltre alla città di Odessa, queste forniture saranno consegnate anche alle regioni vicine ai combattimenti, tra cui Mykolaiv, che nelle ultime settimane è stata oggetto di pesanti bombardamenti.
L’accordo di venerdì scorso, siglato dalle Nazioni Unite, che spiana la strada all’Ucraina per ricominciare a esportare grano verso i mercati del mondo in via di sviluppo, dipenderà dalla possibilità di spedire i cereali dal porto principale di Odessa, che è stato minacciato dall’invasione russa dell’Ucraina a febbraio e dall’estrazione dei corsi d’acqua intorno alla città costiera. Finora, la città è rimasta relativamente indenne rispetto alla distruzione quasi totale di Mariupol, più a est. Sabato, però, la Russia ha lanciato missili da crociera, confermando domenica, tramite un portavoce del Ministero degli Esteri, di aver preso di mira le infrastrutture militari nel porto di Odesa. Tra le continue speranze che i primi carichi di grano bloccati possano lasciare i porti ucraini sul Mar Nero entro pochi giorni, 50 tonnellate di forniture umanitarie diverse, inizialmente destinate a un’altra località duramente colpita, sono state consegnate all’insediamento di Stepnohirsk, controllato dal governo, gravemente colpito.
A causa delle ostilità in corso, dall’inizio della guerra le Nazioni Unite e i partner umanitari non hanno potuto fornire assistenza alle aree non controllate dal governo.
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