In pieno regime militare, l’inviato delle Nazioni Unite si reca in Myanmar per la prima volta

L’inviata speciale dell’ONU per il Myanmar Noeleen Heyzer si è recata nel Paese per la prima volta da quando ha assunto l’incarico lo scorso ottobre. La sua visita fa seguito all’ultima richiesta del Consiglio di Sicurezza di porre fine alle violenze e di garantire un accesso umanitario senza ostacoli.

Secondo le Nazioni Unite, Heyzer, un’attivista per i diritti delle donne di Singapore, si concentrerà sull’affrontare il deterioramento della situazione nel Paese.

Il Myanmar è nel caos da quando, all’inizio dello scorso anno, i militari hanno rovesciato il governo eletto guidato dal premio Nobel Aung San Suu Kyi, seguito da una sanguinosa repressione delle proteste contro il colpo di stato. Nonostante nell’aprile 2021 i governanti militari del Myanmar avessero accettato un piano in cinque punti dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) che avrebbe riportato la pace e la stabilità nel Paese, sono stati fatti pochi sforzi per attuarlo.

Lo Stato è scivolato in una situazione che alcuni hanno definito di guerra civile. Gli sforzi dei vicini del Myanmar nel sud-est asiatico per rilanciare la pace sono stati ostacolati anche dalla recente esecuzione di quattro attivisti politici, tra cui due del movimento pro-democrazia.

Il Consiglio di Sicurezza, compresi gli alleati Russia e Cina, ha condannato le esecuzioni.

All’inizio del mese i media hanno dichiarato che il ministro degli Esteri cambogiano Prak Sokhonn, che ricopre anche il ruolo di inviato speciale in Myanmar per l’ASEAN a 10 membri, ha avvertito che ulteriori esecuzioni costringeranno il gruppo regionale a riconsiderare il proprio impegno con il Paese.

Nel suo rapporto annuale pubblicato all’inizio di agosto, il Meccanismo Investigativo Indipendente delle Nazioni Unite per la Birmania ha rilevato un numero crescente di prove che dimostrano che nel Paese vengono commessi crimini contro l’umanità.

Secondo le notizie riportate, dal colpo di stato militare sono stati uccisi più di 2.100 civili e quasi 15.000 sono stati arrestati.

La visita di Heyzer arriva un giorno dopo che un tribunale dello Stato militare ha condannato la leader spodestata per altri quattro capi d’accusa di corruzione e ha aggiunto altri sei anni di carcere alla sua precedente condanna a 11 anni.

L’ONU non ha fornito dettagli sul fatto che la signora Heyzer incontrerà i governanti militari del Myanmar o la signora Suu Kyi, da sempre richiesta dalle Nazioni Unite,

La visita dell’inviata dell’ONU segue ampie consultazioni con attori di tutto lo spettro politico, della società civile e delle comunità colpite dal conflitto in corso.

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