Dichiarazione del G7 sull’Ucraina

Noi, leader del Gruppo dei Sette (G7), ci siamo riuniti oggi con il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelenskyy. Il nostro incontro si è svolto sullo sfondo dei più recenti attacchi missilistici contro infrastrutture civili e città in Ucraina, che hanno causato la morte di civili innocenti. Condanniamo questi attacchi con la massima fermezza e ricordiamo che gli attacchi indiscriminati contro popolazioni civili innocenti costituiscono un crimine di guerra. Chiederemo conto al Presidente Putin e ai responsabili.

Il G7 condanna fermamente e respinge inequivocabilmente il tentativo illegale di annessione da parte della Russia delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhya e Kherson, oltre alla Repubblica autonoma di Crimea e alla città di Sebastopoli. Ribadiamo solennemente che non riconosceremo mai questa annessione illegale né i finti referendum che la Russia utilizza per giustificarla.

La Russia ha palesemente violato i principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite. Non possono e non danno alla Russia una base legittima per modificare i confini dell’Ucraina. Chiediamo a tutti i Paesi di respingere inequivocabilmente queste violazioni del diritto internazionale e di chiedere alla Russia di cessare tutte le ostilità e di ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue truppe e le sue attrezzature militari dall’Ucraina.

Abbiamo imposto e continueremo a imporre ulteriori costi economici alla Russia, compresi gli individui e le entità – all’interno e all’esterno della Russia – che forniscono sostegno politico o economico ai tentativi illegali della Russia di cambiare lo status del territorio ucraino.

Deploriamo i deliberati passi di escalation della Russia, tra cui la parziale mobilitazione dei riservisti e l’irresponsabile retorica nucleare, che sta mettendo a rischio la pace e la sicurezza globale. Riaffermiamo che qualsiasi uso di armi chimiche, biologiche o nucleari da parte della Russia avrebbe gravi conseguenze.

Condanniamo le azioni della Russia presso la centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya e le pressioni esercitate sul personale dell’impianto. Si tratta di un’ulteriore escalation irresponsabile e riterremo la Russia responsabile di qualsiasi incidente causato dalle sue azioni. La sicurezza, la protezione e la salvaguardia dell’impianto nucleare sono fondamentali e sosteniamo gli sforzi dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica in questo senso.

Ribadiamo il nostro appello alle autorità bielorusse affinché smettano di favorire la guerra di aggressione russa, permettendo alle forze armate russe di utilizzare il territorio bielorusso e fornendo sostegno all’esercito russo. L’annuncio di un gruppo militare congiunto con la Russia costituisce l’esempio più recente della complicità del regime bielorusso con la Russia. Rinnoviamo l’invito al regime di Lukashenko a rispettare pienamente i suoi obblighi di diritto internazionale.

Ribadiamo il nostro pieno sostegno all’indipendenza, all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti. In linea con il diritto internazionale, in particolare con la Carta delle Nazioni Unite, l’Ucraina ha il legittimo diritto di difendersi dall’aggressione russa e di riacquistare il pieno controllo del proprio territorio all’interno dei confini internazionalmente riconosciuti.

Abbiamo rassicurato il Presidente Zelenskyy sul nostro impegno a fornire il sostegno necessario all’Ucraina per sostenere la sua sovranità e integrità territoriale. Continueremo a fornire sostegno finanziario, umanitario, militare, diplomatico e legale e saremo fermamente al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. Ci impegniamo a sostenere l’Ucraina nel soddisfare le sue esigenze di preparazione all’inverno.

In vista di una soluzione di pace postbellica praticabile, siamo pronti a raggiungere accordi con i Paesi e le istituzioni interessate e con l’Ucraina su impegni sostenuti in materia di sicurezza e di altro tipo per aiutare l’Ucraina a difendersi, a garantire il suo futuro libero e democratico e a scoraggiare future aggressioni russe. Continueremo a coordinare gli sforzi per soddisfare le urgenti richieste di equipaggiamento militare e di difesa dell’Ucraina. Attendiamo con ansia i risultati della Conferenza internazionale di esperti sulla ripresa, la ricostruzione e la modernizzazione dell’Ucraina che si terrà il 25 ottobre.

Nessun Paese desidera la pace più dell’Ucraina, la cui popolazione ha subito morte, sfollamento e innumerevoli atrocità a causa dell’aggressione russa. In solidarietà con l’Ucraina, i leader del G7 accolgono la disponibilità del Presidente Zelenskyy per una pace giusta. Questa dovrebbe includere i seguenti elementi: rispettare la protezione dell’integrità territoriale e della sovranità prevista dalla Carta delle Nazioni Unite; salvaguardare la capacità dell’Ucraina di difendersi in futuro; garantire la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina, anche esplorando le possibilità di farlo con fondi provenienti dalla Russia; perseguire la responsabilità per i crimini russi commessi durante la guerra.

Siamo profondamente turbati dal danneggiamento deliberato dei gasdotti Nordstream in acque internazionali nel Mar Baltico e condanniamo fermamente qualsiasi interruzione deliberata di infrastrutture critiche. Accogliamo con favore le indagini in corso.

Agiremo in modo solidale e in stretto coordinamento per affrontare l’impatto negativo dell’aggressione russa sulla stabilità economica globale, anche continuando a cooperare per garantire la sicurezza energetica e l’accessibilità economica in tutto il G7 e oltre.

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