I leader africani si sono riuniti a Mauritius per studiare soluzioni al divario educativo evidenziato da un nuovo rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’istruzione, che mostra come i bambini del continente abbiano cinque volte meno probabilità di apprendere le nozioni di base rispetto a quelli che vivono altrove.
Negli ultimi trent’anni, la capacità dei sistemi educativi di garantire agli studenti anche solo le competenze alfabetiche di base è diminuita in quattro Paesi africani su dieci.
I risultati sono pubblicati nel primo di una serie di rapporti Spotlight in tre parti sull’apprendimento fondamentale in Africa, intitolato Born to Learn, pubblicato dal Global Education Monitoring (GEM) Report dell’UNESCO, dall’Associazione per lo sviluppo dell’istruzione in Africa (ADEA) e dall’Unione Africana.
La mancanza di supporto di base per gli insegnanti è un altro fattore chiave.
Il rapporto include dati provenienti da rapporti di accompagnamento per Paese sviluppati in collaborazione con i ministeri dell’Istruzione della Repubblica Democratica del Congo (RDC), del Ghana, del Mozambico, del Ruanda e del Senegal e una serie di altri casi di studio nel continente.
“L’Africa ha un passato complesso che ha lasciato in alcune sue parti una frammentazione linguistica, conflitti, povertà e malnutrizione che hanno pesato molto sulla capacità dei sistemi educativi di garantire il completamento universale della scuola primaria e l’apprendimento di base”, ha dichiarato Albert Nsengiyumva, segretario esecutivo dell’ADEA.
Il rapporto rileva che, oltre alle sfide socioeconomiche, la limitata disponibilità di libri di testo di buona qualità, la mancanza di un adeguato supporto agli insegnanti, l’inadeguata formazione degli insegnanti e la fornitura di guide per gli insegnanti sono stati un ostacolo al progresso in tutta l’Africa sub-sahariana.
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