In Sudan più di 400 bambini sono stati uccisi 100 giorni dopo l’inizio dei conflitti.
In Sudan almeno 400 bambini sono stati uccisi e circa 2.000 sono stati feriti a 100 giorni dall’inizio del conflitto scoppiato lo scorso 15 aprile. A dare l’allarme sarebbe proprio l’UNICEF, dopo aver ricevuto migliaia di segnalazioni di gravi violazioni dei diritti dei bambini. Attualmente nel Paese sono quasi 14 milioni i giovani bisognosi di sostegno umanitario. Dopo più di tre mesi dallo scoppio del conflitto, milioni di famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a causa delle violenze. Prima della crisi, quasi 4 milioni di persone erano sfollate in Sudan, tra cui circa 2 milioni di bambini; adesso quasi altri 2 milioni di giovani sono stati allontanati dalle loro case, costretti a spostarsi all’interno della nazione e attraversare i confini, colpiti da malattie, fame, violenza e lontani dalle loro famiglie. Aumentano anche le segnalazioni di rapimenti, violenza di genere contro le donne, reclutamento di bambini in gruppi armati e violenze etniche. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia segnala quasi 700.000 fanciulli esposti a malnutrizione e quasi 2 milioni sotto l’anno di età rischiano di non poter effettuare le vaccinazioni fondamentali. Purtroppo però, l’appello dell’UNICEF per 838 milioni di dollari destinati ai bambini vulnerabili del Sudan, è stato finanziato solo al 9% a metà luglio. Il Fondo ONU per l’infanzia ha urgentemente bisogno di 750 milioni di dollari per sostenere l’assistenza sanitaria, idrica, nutrizionale, igienica, per l’apprendimento e per la protezione dei più fragili.