CONGRESSO DEL PARTITO RADICALE, TURCO A TAJANI E AL PPE:“RIPARTIAMO INSIEME DALLA PROPOSTA DI FEDERALISMO EUROPEO”

Si è tenuto da venerdì 3 a domenica 5 novembre a Roma, presso l’Hotel Palatino,
il Congresso degli iscritti italiani al Partito Radicale.
Riportiamo un passaggio dell’intervento di Maurizio Turco a Radio Radicale a
commento dei tre giorni di lavori che hanno visto, tra gli altri, la partecipazione
del Ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani.

“Voglio davvero ringraziare il ministro degli affari esteri e leader di Forza Italia
Antonio Tajani, perché lo abbiamo invitato e non c’è stato un secondo di dubbio sulla
sua partecipazione. Siamo impegnati sulla giustizia e anche l’intervento di Tajani l’ha
messa al centro, così come le questioni ambientali. Ha aperto un tavolo al quale
siamo interessati a sederci anche per qualche ragione in più, almeno da parte nostra.
Io credo il Partito popolare europeo possa far riscoprire e rivivere il pensiero di
Adenauer e di De Gasperi. Chi era l’assistente di De Gasperi per le questioni
europee? Era Altiero Spinelli, colui che ha scritto con Ernesto Rossi e Eugenio
Colorni il Manifesto di Ventotene per gli Stati Uniti d’Europa che, sia nella vita
personale di Pannella che nella vita politica del Partito storica, è una pietra miliare.
Quella del federalismo è una pietra miliare perché continuiamo a credere che, da un

punto di vista oggettivo e non ideologico, il federalismo è l’alternativa e la soluzione
ai problemi che porta con sé il nazionalismo e il sovranismo. Non dobbiamo andare
molto indietro: cent’anni fa i nostri nonni hanno vissuto in diretta la degenerazione
del nazionalismo, del sovranismo e dell’autarchia, finita con 16 degli attuali 27 Paesi
europei che erano governati da regimi autoritari, cioè regimi che negavano la libertà
ai propri cittadini. Quello che è uscito fuori in termini di approfondimento della
posizione fondativa del Partito Radicale, sono le libertà individuali. Al centro della
democrazia ci deve essere il cittadino e la libertà del singolo che finisce dove inizia la
libertà dell’altro. Ci sono prima diritti e doveri del cittadino, poi il popolo, lo Stato e
via dicendo. Da lì dobbiamo ripartire. La democrazia è quel sistema nel quale viene
riconosciuta, protetta e difesa la libertà del cittadino. Quindi poi viene un
ragionamento su Israele, Medio Oriente, Palestina, Iran e Afghanistan che si tiene
intorno al valore e al significato della democrazia. Sono temi sui quali il presidente
Tajani, che è stato anche presidente del Parlamento europeo e vicepresidente della
Commissione, ha un’esperienza consolidata. Quando ci incontreremo, spero che il
tavolo della questione europea possa arricchirsi dei padri del Partito popolare
europeo. Chiediamo al Partito popolare europeo di riscoprire, non solo nei convegni
ma nelle lotte quotidiane parlamentari e istituzionali al livello di Unione europea, i
loro padri, aspettative e sogni da regalare ai cittadini del continente. Sappiamo pure
chi ha fermato quel processo: la Francia. Noi nella mozione abbiamo messo al centro
un progetto federale a partire dalla difesa e dalla politica estera, essenziali nello stato
moderno. Vera e sentita gratitudine per aver accettato l’invito e gratitudine per quello
che ha detto perché è stato onesto. Abbiamo così poco tempo che dobbiamo andare al
sodo e il sodo è il condiviso. Qualsiasi tema condiviso bisogna renderlo praticabile e
su quel praticabile ci confronteremo.”

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