9 Ottobre 2024. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia a risarcire con 8.000€ un detenuto di 65 anni per non aver ricevuto cure mediche adeguate durante la detenzione. Entrato in carcere nel 2000 senza problemi di salute, l’uomo ha sviluppato gravi disturbi motori, fino a non poter più camminare. Nonostante la necessità di cure costanti, non è stato seguito in modo appropriato. La Corte ha riconosciuto la violazione dell’articolo 3, che protegge contro pene disumane e degradanti .
Questa sentenza è un richiamo forte: i diritti umani valgono sempre, anche dietro le sbarre. Garantire dignità e assistenza a chi è in carcere è un dovere di giustizia.