306 Raccomandazioni all’Italia dalle Nazioni Unite

E’ stato ufficialmente pubblicato il Rapporto del Gruppo di Lavoro sulla Procedura Universale Periodica (UPR) sul nostro Paese. L’Italia è stata esaminata il 4 novembre 2019 durante il primo incontro della UPR e la delegazione italiana era guidata dal Sotto-Segretario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Manlio Di Stefano. La Troika che ha moderato l’esame del nostro Paese, su decisione del Consiglio dei Diritti Umani, era formata da : Australia, Slovacchia e Sud Africa. 306 Raccomandazioni da parte di 121 delegazioni sono state rivolte all’Italia che provvederà a rispondere nel tempo dovuto ma non piu’ tardi della 43° sessione del Consiglio dei Diritti Umani che si terrà a Ginevra dal 24 febbraio al 20 marzo. Ci preme sottolineare che come Partito con Status Consultivo Generale presso il Consiglio Economico e Sociale, abbiamo presentato un documento sullo stato della giustizia in Italia da sottoporre in sede di UPR. Ebbene delle 306 Raccomandazioni rivolte all’Italia, di seguito quelle riguardanti lo stato della giustizia. 

 -Dal Cile: adattare la legislazione nazionale per allineare la definizione di tortura con l’articolo 1 della Convenzione contro la tortura ed altri Trattamenti o Punizioni Crudeli, Inumane e Degradanti;

-Dallo Zambia: allineare la detenzione speciale agli standard internazionali sui diritti umani e migliorare le condizioni di detenzione;

-Dalla Danimarca: allineare la definizione di tortura nella legge 110/2017 alla Convenzione contro la tortura;

-Dalla Danimarca: affrontare il sovraffollamento nelle carceri;

-Dalla Francia: modificare l’articolo 613-bis del codice penale per allineare la sua definizione di tortura alla Convenzione contro la tortura;

-Dalla Germania: Riformare il sistema giudiziario penale in particolare per quanto riguarda le misure alternative alla detenzione al fine di affrontare il sovraffollamento delle carceri e garantire il pieno rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti;

-Da Malta: Continuare ad adottare misure per la piena attuazione degli obblighi dell’Italia ai sensi della Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti e il suo Protocollo opzionale;

-Dal Messico: Portare la definizione dei crimini di tortura e sparizione forzata in conformità con gli standard internazionali;

-Dal Paraguay: Consentire al Meccanismo Nazionale per la Prevenzione della Tortura di visitare i centri di detenzione per immigrati;

-Dalla Repubblica di Corea: Continuare gli sforzi per rispettare i diritti delle persone detenute e adottare le misure necessarie per garantire l’accesso all’assistenza giudiziaria ai prigionieri e ai detenuti di nazionalità straniera;

-Dalla Federazione Russa: Adottare misure aggiuntive per affrontare i problemi del sistema penitenziario, in particolare in relazione al sovraffollamento delle carceri italiane;

-Dall’Austria: Proseguire gli sforzi per riformare il sistema giudiziario penale, anche migliorando le condizioni di detenzione, riducendo l’uso della detenzione preventiva ed estendendo l’uso di misure alternative alla detenzione;

-Dal Togo: Adottare misure legislative e regolamentari al fine di ridurre la durata delle procedure giudiziarie e stabilire condizioni di detenzione, in particolare nei centri di detenzione per migranti, in linea con gli standard internazionali;

-Dalla Svezia: Adottare misure, come il rafforzamento delle istituzioni e la risoluzione delle inefficienze, per aumentare l’efficacia del sistema giudiziario;

-Dalla Repubblica Islamica dell’Iran: Intensificare gli sforzi per affrontare le cause profonde della discriminazione nel sistema giudiziario penale, in particolare per ridurre gli alti tassi di detenzione tra cittadini stranieri;

-Dalla Norvegia: Continuare a rivedere e attuare le procedure di giustizia penale e civile al fine di migliorare l’efficienza del suo potere giudiziario

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