Il 17 febbraio passerà in decisione del Giudice Katia Pinto del Tribunale di Lecce il ricorso del Segretario del Partito Radicale Maurizio Turco, assistito dagli Avvocati Giuseppe Talò e Felice Besostri, di mandare alla Corte Costituzionale la legge sul “fine processo mai” dell’ex Ministro Bonafede.
Sulla titolarità a ricorrere in assenza di un processo in corso, è stata di recente la stessa Corte costituzionale (sentenza 278/2020) a riconoscere che tutti i cittadini hanno diritto a conoscere preventivamente la “tabella” del tempo che manca a proscioglierli da una eventuale accusa.
Se il giudice di Lecce Katia Pinto deciderà di investire la Consulta del giudizio sul “fine processo mai” di Bonafede, probabilmente si deflazionerà l’inizio del nuovo mandato ministeriale: lo Stato di Diritto si gioverà di un’indicazione sicura e meditata, proveniente dagli ex colleghi di Cartabia e Mattarella.
Sottraendo il tema della prescrizione dalle convenienze di parte o di partito, si renderà un servizio soprattutto ai cittadini, i cui diritti non possono rientrare nel gioco dei reciproci veti degli azionisti di maggioranza.