Caso Ambrogio Crespi: l’ennesima vittima della giustizia. Giustizia per tutte le vittime della giustizia.

Ambrogio Crespi è incappato nella Giustizia reale di questo Paese, un Paese profondamente antidemocratico. Il processo penale serve ad accertare se una persona si è reso autore di fatti penalmente rilevanti. Non c’è spazio, nel processo penale, per altro. In un Paese civile i cittadini dovrebbero poter comprendere, con chiarezza, quali comportamenti costituiscono reato e quali no e perciò dovrebbero poter prevedere la loro pena in caso di violazione di precetti chiari che tassativamente segnano il confine tra lecito e illecito. In un Paese civile, liberale e soprattutto democratico, il confine tra lecito e l’illecito penale lo disegna solo ed esclusivamente il legislatore eletto dal popolo, non la giurisprudenza che, senza alcuna responsabilità politica, sotto il mantello dell’interpretazione si erge a legislatore e crea nuove fattispecie di reato, indefinite e magmatiche. A noi basta aver letto e studiato le carte processuali per affermare che in nessun Paese civile, liberale, democratico, si dovrebbe arrivare a togliere la libertà ad una persona,  sulla base di un compendio probatorio assolutamente fragile, discutibile, contraddittorio, suscettibile di logiche letture alternative a quella colpevolista e per fattispecie di reato indefinite, magmatiche, di creazione giurisprudenziale, come affermato dalla CEDU in più occasioni, con riferimento alla fattispecie di concorso esterno in associazione mafiosa. A noi basta la coraggiosa richiesta del Procuratore Generale di ripetere il processo, eroicamente indifferente al fatto che si sarebbe rimesso in discussione l’ennesimo processo che ha originato la caduta di un Presidente di Regione (da sempre nostro avversario politico) e nuove elezioni.Ambrogio Crespi non  è la prima ma l’ultima in ordine di tempo di un lungo elenco di vittime della giustizia, e ciascuna di loro e tutte loro hanno insieme, il diritto ad avere giustizia e lo Stato l’obbligo di assicurarglielo.
Il caso di Ambrogio e degli Ambrogio Crespi è il caso dell’Italia, il caso di un Paese che la Corte europea dei Diritti dell’Uomo tratta come un criminale abituale proprio per come viene inteso il senso di Giustizia.Noi continuiamo per la nostra strada e con le nostre lotte perché Ambrogio e tutti quelli come lui abbiano la Giustizia che gli è stata negata.

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